Raid esplosivo a Castel San Giorgio, il primo identikit dell'attentatore

Le indagini concentrate sui video di sorveglianza, l’attentatore avrebbe agito travisato da un cappuccio. La deflagrazione forse provocata con una sigaretta

Il luogo dell'agguato
Il luogo dell'agguato
di Nicola Sorrentino
Venerdì 16 Giugno 2023, 07:00 - Ultimo agg. 17 Giugno, 12:29
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Bomba contro un imprenditore, i carabinieri stanno analizzando dei video raccolti dalla sorveglianza di un bar. La speranza è di dare un volto o raccogliere elementi utili per identificare la persona che ha piazzato, martedì sera, una bomba in via Conforti, contro la sede di una società di costruzione edile, il cui titolare è l’imprenditore Maurizio Esposito. Il sindaco di Castel San Giorgio, Paola Lanzara, ha scritto invece al ministro degli interni Matteo Piantedosi. La bomba carta era stata piazzata nel vano finestra della struttura che ospita gli uffici della società.

Al vaglio degli inquirenti c’è anche un primo identikit dell’attentatore che pare abbia fatto allontanare dei ragazzi presenti in strada - aveva un cappuccio in testa quella sera - onde evitare di coinvolgerli nella deflagrazione. Gli agenti della scientifica, invece, hanno svolto una serie di rilievi. L’uomo avrebbe utilizzato una sigaretta come miccia per l’esplosione. Accertamenti in corso, per i quali serviranno i tempi tecnici previsti. L’esplosione dell’ordigno ha danneggiato i vetri degli uffici della ditta. L’imprenditore è stato sentito dai carabinieri. La bomba di martedì è la terza fatta esplodere negli ultimi sei mesi. A dicembre scorso un ordigno danneggiava il portone dell’abitazione di Giuseppe Alfano, già sindaco di Castel San Giorgio, oggi consigliere in maggioranza. Ad aprile, invece, furono piazzate bombe contro le case dei sindaci di Roccapiemonte e Castel San Giorgio, a distanza di appena un giorno. Le indagini dovranno dimostrare, in primis, se vi siano collegamenti tra gli episodi, con una prima inchiesta - quella che riguarda i sindaci - nelle competenza della Dda di Salerno

Intanto, il gruppo di Fratelli d’Italia ha chiesto un consiglio comunale per discutere l’adozione di misure di sicurezza in città. Come ad esempio un numero maggiore di telecamere. Nella comunicazione a Piantedosi, invece, Paola Lanzara ha spiegato di sentire «forte l’esigenza di informare il ministro del perpetrarsi di episodi inquietanti di violenza legati allo scoppio di ordigni». Nel mostrare vicinanza e solidarietà all’imprenditore, il sindaco aggiunge che l’episodio ha «scosso e generato paura nell’intera cittadinanza, ancor più in quanto il luogo dell’attentato era nei pressi di una villetta comunale ancora frequentata a quell’ora da numerose famiglie con bambini ed adolescenti. Gravi atti intimidatori - dice - che non possono essere più sottaciuti ed il cui susseguirsi solleva un’ombra di forte allarme e preoccupazione da parte dell’amministrazione comunale che ho l’onore di rappresentare». Lanzara ha annunciato che si recherà dal prefetto di Salerno per una «doverosa esposizione dei fatti. La comunità ha urgente necessità che si faccia chiarezza su questi episodi, nell’interesse dell’intera cittadinanza che sta vivendo momenti di grande angoscia».
 

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