Commercio a Salerno, in centro dopo Gravagnuolo chiude il noto atelier Ricciardi

La crisi economica non c’entra, è più una questione di tempi che cambiano: «Il commercio non è quello di una volta».

La titolare Antonella Tramontano
La titolare Antonella Tramontano
di Barbara Cangiano
Giovedì 7 Dicembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 08:31
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L’amore per il bello, la cura del dettaglio, la ricerca dell’unicità inizia ai primi del Novecento con nonna Ida e mamma Anna che, abbandonato il percorso di insegnamento, decide di seguire le orme di famiglia e di dare il suo contributo imprenditoriale a una delle sartorie più antiche della città, Ricciardi.

Da via Sabatini a via Cassese il mito dell’eleganza si rincorre, conquistando una platea sempre più numerosa che vive le due sfilate (primavera-estate e autunno-inverno) come un’occasione di mondanità e di confronto. Inevitabile che Antonella Tramontano, titolare del negozio di abbigliamento Ricciardi, non potesse che seguire questa strada. Dal Novanta a oggi ha accompagnato nella scelta dell’outfit più adatto migliaia di donne di Salerno e provincia, ha consigliato la mise più giusta, ha dispensato sorrisi accogliendo tutte come amiche.

Tra qualche mese questo percorso si interromperà, perché tra febbraio e marzo la storica attività commerciale di via Velia chiuderà i battenti. «Ma assolutamente senza drammi - precisa Antonella - Sarà una chiusura dolce ed è quello che continuo a dire a tutte le clienti. Sono molto serena e anche un po’ stanca. Adesso vorrei godermi il tempo libero, quelle piccole cose che non ho mai potuto fare, come un cinema pomeridiano, il the con le amiche e una partita a carte. Appuntamenti semplici, come me, che ho nello spirito la filosofia degli americani, pronti a cambiare pelle e lavoro più volte nella vita». 

La crisi economica non c’entra, è più una questione di tempi che cambiano: «Il commercio non è quello di una volta. Del resto la vita è movimento, dinamismo ed è inevitabile che le cose si modifichino. Oggi c’è una maggiore propensione all’acquisto on line e per quanto abbiamo aperto anche questo canale - continua Antonella - non è propriamente nelle mie corde. Ho sempre privilegiato il contatto stretto con il pubblico, è così che sono nata e cresciuta ed è così che mi sono sempre relazionata a tutte le persone che hanno varcato la soglia del mio negozio». E poi, oltre all’on line, a subire modifiche è stato anche il gusto: «La mia clientela, che ormai ha la mia età, ha sempre guardato con attenzione ai pezzi unici, particolari. Adesso non è così - continua - Le nuove generazioni hanno una cultura del bello completamente diversa e tutt’al più inseguono le grandi griffe. Anche noi abbiamo venduto Burberry, Armani, Ferragamo, ma quello che ci ha contraddistinto è stata la capacità di proporre al pubblico marchi assolutamente originali che si connotavano per uno stile ben preciso.

Non mi pare che questa strada incontri più il gusto di chi è propenso all’acquisto».

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E così, dopo un confronto ponderato con sua figlia Anna, designer e creativa, si è arrivati alla scelta di chiudere i battenti. «La nostra storia ha fatto il suo corso. Credo che abbiamo dato tanto alla città e tanto abbiamo ricevuto». Di fronte, a svendere tutto c’è un altro nome storico del commercio salernitano, quello di Gravagnuolo

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