Primo scossone nella giunta Aliberti a Scafati, l'assessore Pignataro si è dimesso

Si dimette l’assessore con delega al Commercio, cimitero, polizia municipale, Sportello unico attività produttive, Antonio Pignataro

L'assessore dimissionario
L'assessore dimissionario
di Nicola Sposato
Venerdì 8 Settembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 10:16
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A poco più di due mese dalla nomina arriva il primo scossone per la giunta del sindaco di Scafati Pasquale Aliberti. Si dimette l’assessore con delega al Commercio, cimitero, polizia municipale, Sportello unico attività produttive, Antonio Pignataro. Nella lettera di dimissioni Pignataro, primo dei non eletti per Forza Italia alle ultime elezioni amministrative con 346 preferenze, motiva la scelta nel «sopraggiunto incremento dell’attività lavorativa che mi rende impossibile conciliare gli impegni lavorativi, politici e amministrativi, non consentendomi di profondere l’impegno che questa carica richiede».

Aliberti ha provato invano a far desistere Pignataro: «Resta sempre una risorsa sul piano della coerenza, dell’affidabilità e della conoscenza della macchina comunale. È uno dei consiglieri comunali con i quali, anche in passato, ho sempre condiviso un percorso politico di passione per la città. Continuerà sicuramente ad essere protagonista dell’azione amministrativa anche in virtù del suo risultato elettorale che lo mette nelle condizioni di poter entrare in consiglio comunale.

Nessuna discussione, nessuna crisi, semplicemente una decisione personale di responsabilità che appartiene a pochi». Aliberti smentisce crisi e rotture. A palazzo Mayer si apre cosi la corsa per la successione di Pignataro con Aliberti costretto anche a sciogliere il nodo quote rosa in giunta. Tra i nomi in lizza l’attuale capogruppo di Forza Italia Alfonso Di Massa e la consigliera Pina D’Ambrosio.

Sulle motivazioni delle dimissioni, oltre l’ufficialità, le voci si inseguono.

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Dalla minoranza Francesco Carotenuto, capogruppo di Scafati Arancione, lancia la stilettata: «Chissà se dietro l’ufficialità non si nasconde qualcosa che potrebbe provocare un terremoto politico ben più grave delle semplici dimissioni che, peraltro, avvengono a pochi giorni dall’annullamento della festa della Piazza a Bagni. Coincidenze? Chi vivrà vedrà».
 

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