Messa in sicurezza della frana alla Badia di Cava de' Tirreni, il sindaco ordina: «Sgomberare
le proprietà»

Con lo stesso provvedimento, il sindaco ordina di consentire all’amministrazione provinciale ogni accesso necessario alla proprietà privata per dare esecuzione agli interventi

I lavori nell'area della frana
I lavori nell'area della frana
di Valentino Di Domenico
Martedì 5 Settembre 2023, 07:00
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Nuovo passo in avanti per la messa in sicurezza del terrapieno franato lo scorso 25 marzo su via Michele Morcaldi, a pochi passi dall’Abbazia Benedettina della SS. Trinità a Cava de' Tirreni. Nelle scorse ore, come richiesto nei giorni scorsi dal dirigente del settore viabilità della Provincia di Salerno, Angelo Michele Lizio, il sindaco Vincenzo Servalli ha firmato una nuova ordinanza con la quale impone, ad horas, lo sgombero e l’interdizione all’uso delle proprietà private sovrastanti e latistanti il muro pericolante.

Con lo stesso provvedimento, il sindaco ordina di consentire all’amministrazione provinciale ogni accesso necessario alla proprietà privata per dare esecuzione agli interventi. Lo scorso 26 luglio, nel corso dell’incontro che si tenne in Prefettura a Salerno, venne stabilito che i lavori di messa in sicurezza, consistenti nella demolizione controllata dei muri pericolanti e nella riprofilatura della scarpata a monte, in seguito all’inottemperanza dei proprietari dei terreni a monte del muro, saranno realizzati dalla Provincia di Salerno in spirito di collaborazione istituzionale. Per questo motivo, nei giorni scorsi, da palazzo Sant’Agostino è stata inviata una nota al primo cittadino Vincenzo Servalli con la quale si chiedeva di procedere all’emissione di un’apposita ordinanza sindacale per sgomberare le proprietà private sovrastanti e latistanti il muro pericolante per consentire l’effettuazione dei lavori di messa in sicurezza poiché gli interventi finora effettuati dalla Provincia hanno riguardato soltanto lo sgombero del materiale crollato sulla sede stradale di propria competenza.

Come indicato dalla Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio, prima della demolizione controllata del pezzo di muro pericolante, è necessario eseguire ulteriori rilievi con il laser scan, ovvero una particolare strumentazione con la quale è possibile rilevare reperti storici e per capire se il muro in questione è davvero di epoca medioevale. La Provincia, oltre alla scelta dei una ditta specializzata secondo i dettami della Soprintendenza, dovrà avvalersi anche dall’ausilio di un archeologo professionista. Per ora i lavori di ripristino e messa in sicurezza dei luoghi sono stati quantificati in euro 39mila euro. Successivamente dovrà essere redatto il progetto per la ricostruzione del muro.

Intanto proseguono i disagi per la comunità monastica e per i fruitori dell’antica biblioteca.

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La chiusura al transito della strada a causa della frana, impedisce anche la possibilità ai mezzi di soccorso di raggiungere il piazzale antistante l’Abbazia senza intoppi, così come non è possibile trasportare le opere d’arte dell’Abbazia presso i musei come richiesto dalla Soprintendenza.
 

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