Salerno, salve le scuole di Fratte e Matierno, la Calcedonia no

L'annuncia dell'assessore di Salerno Gaetana Falcone, la delusione della preside della Calcedonia: la scuola presidio di legalità in un territorio difficile

L'assessore Gaetana Falcone
L'assessore Gaetana Falcone
di Gianluca Sollazzo
Venerdì 19 Gennaio 2024, 06:05 - Ultimo agg. 14:55
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Salvo il San Tommaso d’Aquino di Fratte e Matierno. Accorperà il comprensivo Calcedonia. Mentre il comprensivo di Giovi e Ogliara continuerà a restare sotto la soglia dei 900 alunni ma conserverà per un altro anno l’autonomia scolastica. Il cerchio si chiude. Dopo due settimane di caos sul piano di dimensionamento, le rivolte di popolo, i sit in e lo sciopero delle lezioni dilagato nei rioni collinari di Salerno, i primi a esultare sono gli alunni e le famiglie, supportati dai docenti, del comprensivo San Tommaso d’Aquino, da lunedì in lotta per la difesa dell’autonomia scolastica. 
L’ANNUNCIO
Il plesso di Matierno, che doveva essere accorpato al comprensivo di Ogliara, sarà preservato nella sua unità al comprensivo di Fratte (che annovera anche il plesso Buonocore del rione Calenda). Ma la vera novità è l’accorpamento del comprensivo Calcedonia a quello di Fratte. Il comprensivo del rione Petrosino e via Capone, quartieri difficilissimi, dove l’emergenza sociale è sotto gli occhi di tutti, è destinato a fondersi col San Tommaso di Fratte. L’annuncio è dell’assessore all’istruzione, Gaetana Falcone. «Il piano originario resta invariato – annuncia Falcone - I plessi del Barra restano accorpati col comprensivo Matteo Mari, unico cambiamento è rappresentato dal sottodimensionato Calceodonia che va abbinato con Fratte senza dividerlo da Matierno. Il comprensivo di Giovi e Ogliara resta autonomo con numeri minimi – aggiunge Falcone - e dovrà lavorare per migliorare la sua consistenza demografica». La Falcone spiega che la Regione apporterà nei prossimi giorni la correzione per un errore materiale presente nell’allegato alla delibera sul dimensionamento per la provincia di Salerno. In pratica la delibera ter salverà il comprensivo di Fratte e Matierno che fonderà il comprensivo Calcedonia. «Resta la storia degli istituti, alcuni attivi sul territorio da 60 anni e oltre – dice Falcone – ma ci tengo a sottolineare che non viene meno l’erogazione del servizio. I plessi continueranno a restare aperti. Arricchiremo le periferie per avvicinarle al centro». 
LA DELUSIONE
Se Fratte e Matierno possono esultare (manca solo l’ufficialità della pubblicazione della delibera), non si può dire lo stesso per il comprensivo Calcedonia, che dopo due settimane di tensione cittadina è quello che non si salverà dall’accorpamento. «Non porterò la gente in piazza, non farò scenate, Salerno non è ha bisogno ma resta l’amarezza mia e di tutta una comunità per la quale il Calcedonia è un punto di riferimento culturale e sociale, ma soprattutto di inclusione», scrive in una nota la preside del comprensivo Calcedonia, Annamaria Martulano. «Da dirigente dello stato accetterò ogni decisione che l’amministrazione comunale e regionale vorranno deliberare (sicuramente nell’interesse di tutti e di ciascuno) – scrive Martulano - In questo marasma che sta succedendo intorno al dimensionamento delle scuole di Salerno, si è detto di tutto, tutti hanno detto di tutto. Nessuno ha ricordato che la scuola Calcedonia insiste su un territorio a rischio come via Capone o rione Petrosino, per il quale la scuola è un punto di riferimento importante e per il quale sono stati messi in campo tantissime iniziative e attività progettuali, con importanti risultati». Il Calcedonia, scrive la preside Martulano, ha fatto la storia di Salerno e di tanti salernitani dal 1965.

«Nessuno ha detto che se il Calcedonia è sottodimensionato è perché in due anni l’amministrazione comunale ha chiuso ben due plessi – rimarca la dirigente - decisione che io ho compreso e fatto comprendere ai docenti e all’utenza, cercando sempre soluzioni che avessero un unico obiettivo: il benessere e il successo formativo degli alunni e delle alunne.

Accetto quest’altra deliberazione comunale, dignitosamente, senza fomentare battaglie e sceneggiate varie per le strade cittadine, perché questi spettacoli Salerno non li merita. Resta l’amarezza mia e di tutta una comunità per la quale il Calcedonia è un punto di riferimento culturale e sociale, ma soprattutto di inclusione».

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