Ospedale di Scafati e 118, è polemica tra il sindaco e il manager Asl

Sotto accusa l’arrivo tardivo, a detta di Aliberti, di due mezzi di soccorso del 118 non medicalizzati in seguito a due incidenti stradali registratisi a poca distanza l’uno dall’altro

L'ospedale di Scafati
L'ospedale di Scafati
di Sabino Russo
Giovedì 18 Gennaio 2024, 07:00
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«Se non ci sono medici sulle ambulanze è perché mancano». A ribadirlo è il manager dell’Asl Salerno Gennaro Sosto, in risposta all’ennesima polemica sollevata dal primo cittadino di Scafati Pasquale Aliberti, dopo l’arrivo tardivo, a suo dire, di due mezzi di soccorso del 118 non medicalizzati in seguito a due incidenti stradali registratisi a poca distanza l’uno dall’altro.

«È spiacevole, per noi, commentare queste cose - spiega Sosto - ci sono continue aggressioni agli operatori sanitari. Di questo passo, ne troveremo sempre meno. Già siamo in grande difficoltà. Non è che i medici ci siano e l’Asl li tiene conservati in un cassetto. Se non ci sono medici su alcune ambulanze è perché non si trova la possibilità e la disponibilità da parte dei medici ad andare sulle ambulanze. E forse uno dei motivi è proprio questo. Siamo alla ricerca quotidiana di personale che vada in ambulanza. A livello nazionale non si trovano medici. Questa non può essere una colpa dell’Asl. Non possiamo risolvere il problema perché ci manca la materia prima. Se qualcuno ci aiuta a trovarla, siamo disponibili a riempire le ambulanze da domani mattina».

Sul distretto sanitario che comprende Scafati sono presenti tre ambulanze non medicalizzate. A bordo ci sono un autista soccorritore e un infermiere esperto in emergenza. C’è anche un’auto-medica con a bordo un infermiere e un medico del 118. Quando si compone il numero 118 risponde un infermiere esperto di triage della centrale operativa di Salerno che a seguito di alcune brevi domande assegna un codice di gravità alla richiesta di soccorso. Solo in caso di codice rosso (evento molto grave) viene attivata l’auto medica e contemporaneamente l’ambulanza più vicina. Questo, per ottimizzare l’uso del medico prevalentemente su casi gravi per atti medici avanzati e salvavita.

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«La mia reazione di rabbia non era assolutamente riferita al personale sanitario, ma a chi gestisce la sanità in questa regione - replica Aliberti - La mia protesta è stata dettata dalla disperazione di un territorio che reclama ogni giorno il diritto alla salute che gli spetta. È una rabbia dettata dalla paura di non avere un pronto soccorso a cui affidarsi in caso di emergenza. Bastano sei medici, ci raccontava il direttore sanitario, firmando davanti ai nostri occhi il bando di concorso. Ci abbiamo sperato, ho invitato, poi però leggo di altri concorsi che in contemporanea vengono pubblicati dall’Asl per la ricerca di altri medici in presidi come Nocera e Pagani. Non vorrei che fosse una manovra per distrarre il personale sanitario e in particolare i medici dell’emergenza dall’idea di scegliere Scafati».
 

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