Matteo Garrone è tornato al “Capua il luogo della Lingua festival” con il film “Io Capitano”

Candidato dall'Italia agli Oscar 2024, il regista ottenne il Premio Placito Capuano nel 2015

Matteo Garrone
Matteo Garrone
di Mariamichela Formisano
Martedì 31 Ottobre 2023, 16:54 - Ultimo agg. 19:33
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Vincitore del Leone d'Argento alla 80esima Mostra del Cinema di Venezia con il film Io capitano, e candidato dall'Italia agli Oscar 2024 per il miglior film internazionale, Matteo Garrone non ha voluto mancare all'appuntamento con il Capua il luogo della lingua festival che nel 2015, per “Il racconto dei racconti”, trasposizione cinematografica dell'opera di Giovan Battista Basile, gli attribuì il premio Placito Capuano, assegnato a personalità del mondo culturale che si distinguono per la diffusione e promozione della lettura e della letteratura in Italia.

«Siamo grati a Matteo Garrone - ha commentato il direttore artistico del festival Giuseppe Bellone - il quale, in virtù di un legame che dura da anni e nonostante il successo del film e gli impegni che lo vedono in tour in Italia e all'estero, abbia accettato di dedicare un'intera ed esclusiva serata a Capua.

Una gratificazione importante per chi come noi si impegna costantemente a fare di una città come la nostra, seppur piccola, un centro significativo di promozione culturale, un impegno che noi di Capua il Luogo della Lingua festival insieme al cinema teatro Ricciardi sentiamo fortemente, un'operazione di ricostruzione di un'identità necessaria che pone la città al centro della vita culturale della nostra provincia, un ruolo che essa ha ereditato dalla Storia». 

E di fronte al pubblico che gremiva lo storico cinema Teatro Ricciardi, Matteo Garrone si è emozionato. «Perché - ha spiegato - la certezza di un successo non c'è mai. Ma ce l'abbiamo messa tutta, lavorando per tre anni ad un film difficile insieme a chi realmente ha vissuto questa odissea».

Un'epica contemporanea che il film descrive, in lingua originale, attraverso la storia di due giovani, Seydou e Moussa, che da Dakar in Senegal decidono di affrontare i pericoli del deserto subsahariano, le torture in Libia, il viaggio pericoloso su un barcone pieno di migranti, per arrivare nella terra promessa: l'Italia. 

«Ed essere riusciti a sorprendere il pubblico raccontando questo viaggio da una angolazione diversa, cambiando la prospettiva, probabilmente è stata anche la forza del film. Un racconto d'avventura epico - ha spiegato il regista a margine dell'incontro promosso sotto l'egida del Patto per la lettura di Capua - Città che legge - che ha avvicinato il pubblico ad una struttura di viaggio dell'eroe, come una fiaba omerica, dove l'intensità e la forza interpretativa dell'attore protagonista Seydou Sarr arriva diritta al cuore».

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Ed alla Mostra del Cinema di Venezia  il Premio Marcello Mastroianni, dedicato ad un giovane attore emergente, è andato proprio al ventunenne senegalese Seydou Sarr, attore esordiente.

Ma sul palco dell'incontro al cinema Teatro Ricciardi di Capua, moderato dal direttore artistico Francesco Massarelli e organizzato con Centro Sociale Ex Canapificio Caserta, Movimento Migranti e rifugiati di Caserta e Città Irene - Cooperativa di solidarietà sociale ONLUS,  al fianco di Matteo Garrone c'era Kovassi Idris Mamadou, ispiratore della storia ed oggi  attivista proprio al Centro sociale e per il Movimento migranti e rifugiati di Caserta. 

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