Sanremo, prezzi dei ristoranti alle stelle durante il Festival: «Aglio e olio a 35 euro, il filetto a 45 e il dessert a 15». Ecco il motivo

A Sanremo non si dorme ed ecco che alle 3 di notte la città è ancora in fermento

Sanremo,Amadeus
Sanremo,Amadeus
Sabato 10 Febbraio 2024, 23:04 - Ultimo agg. 18 Marzo, 07:07
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Luci accese, musica per le strade e ristoranti sempre pieni come se fosse un normale sabato sera. A Sanremo, durante il festival, si sa, non si dorme ed ecco che alle 3 di notte la città è ancora in pieno fermento. La vita però qui costa cara soprattutto quando si applica la 'tariffa notturna' ed una pasta aglio olio e peperoncino si paga anche 35 euro. È il caso del 'Gilda', un ristorante al centro, vicino al mare dove per una cena post sanremese (parliamo quindi delle 2:30 circa) il menù che viene proposto è notevolmente ridotto con costi decisamente più alti e fuori mercato.


Il raffronto con il menu preso da internet

L'agenzia Adnkronos, scaricato il menu da internet, ha fatto un rapido raffronto: partiamo dall'antipasto.

Se un vitello tonnato alle 20 costa 16 euro, con la tariffa notturna il prezzo arriva a 38 euro. Non va meglio con i primi e secondi, dove la pasta fresca al granchio passa da 25 a 47 euro, mentre un filetto alla griglia da 28 schizza a 45 euro. Ma al 'Gilda' si mangia anche la pizza e in piena notte l'offerta si riduce solo a due, le più costose, ovviamente: la tartufo e la patanegra per le quali bisogna sborsare, rispettivamente, 48 e 45 euro contro la tariffa tradizionale di 26 euro per entrambe. Il dolce? Per un tiramisù 'solo' 15 euro che diventano 8 ad un orario più consono ad una cena. Insomma per una pasto post sanremese (considerando solo antipasto, primo e dolce) si può arrivare a pagare oltre 100 euro, senza bere. Le porzioni? No comment.

La replica del titolare

Pronta e sicura la replica del titolare, Matteo Ferrua: «Sì, abbiamo un menù notturno a partire dall'una di notte. Ma i prezzi non sono folli, sono in linea con Milano. E' una cosa che facciamo durante il festival da 4 anni perché per restare aperti tutta la notte i costi sono esagerati». Per tenere in piedi la baracca, spiega all'Adnkronos Ferrua, «dobbiamo avere il doppio personale in cucina e in sala. E poi c'è anche il piano bar con il pianista e cantante». «Il nostro è un locale molto esclusivo e offriamo una serata completa» aggiunge il titolare spiegando che viene fatto tutto nella totale trasparenza: «Prima di fare entrare i clienti diamo una copia del menù a tutti e sa va bene sono i benvenuti». Tutto chiaro ma resta il fatto che spendere 35 euro per una pasta aglio olio e peperoncino è davvero esagerato: «Lo so» riconosce il titolare ma aggiunge: «Dietro quel prezzo c'è tutto il concetto della serata che offriamo».

Chef Corelli: «Una follia raddoppiare prezzi»

Un piatto di spaghetti aglio, olio e peperoncino a 35 euro a Sanremo? "E’ follia, è sempre la solita storia all’italiana che nei momenti in cui c’è più lavoro la gente triplica i prezzi…ma è anche vero che i costi sono legati al personale". A dirlo all'AdnKronos è lo chef Igles Corelli, maestro indiscusso della ristorazione italiana e volto noto di Gambero Rosso Channel, insignito durante la sua carriera di cinque stelle dalla guida Michelin. «Trovo assurdo che si aumentino i prezzi in determinati momenti, non è che si metta il caviale nella pasta aglio, olio e peperoncino - osserva Corelli - ma va detto che con gli orari notturni il personale sta in sala di più e i prezzi vengono aumentati per questo. La tariffa notturna ci sta perché il personale costa, però raddoppiare le tariffe è una follia».

Chef Lamantia: «Il personale notturno costa»

«Io sono contro i prezzi alti e lo sanno tutti, però il personale notturno costa, se io sto aperto fino alle 3 e mezza del mattino devo pagare il personale, e i costi lievitano per quello». Non usa giri di parole lo chef siciliano Filippo Lamantia commentando con l'AdnKronos i super prezzi da festival di Sanremo al ristorante, dove in questi giorni il menù che viene proposto è notevolmente ridotto e ha tariffe notturne con costi decisamente lievitati e fuori mercato. «Il personale viene pagato come se fossero degli extra - sottolinea lo chef - poi ci sono dei ristoranti in cui la brigata di sala, di cucina e di lavaggio lavora durante il giorno e non tutti sono disponibili a farlo anche di notte». Quindi, fa notare Lamantia, «se non sei il proprietario del ristorante che fa tutto il personale costa, a prescindere da Sanremo».

L'esempio di Milano

Lo chef fa l'esempio di Milano: «Ci sono ristoranti aperti dopoteatro che dalle 23.30 in poi innestano un altro gruppo di lavoro rispetto a quello della mattina o della sera. E questo ha dei costi». Inoltre, evidenzia Lamantia, «per i ristoratori o per chi ha un bar o un'osteria quella settimana di Sanremo serve a guadagnare qualcosa di più». Il cambio di prezzo tra pranzo, cena e notte «è dovuto esclusivamente ai costi di personale, stop - ribadisce lo chef -. So che non è etico pensare che un piatto di pasta costi 35 euro a Sanremo ma non è neanche corretto pensare che a Milano un piatto di pasta in bianco a pranzo ne possa costare 28». «Io - conclude - sono molto più d’accordo sul fatto che a Sanremo chi lavora solo 6 mesi applichi quel prezzo di notte piuttosto che andare a pagare un piatto di pasta così tanto come avviene a Milano tutto l'anno».

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