Se c’è una squadra di basket che è sulla bocca di tutti, questa è la Gevi Napoli. E domani (alle 17) per la squadra di Milicic arriva un altro test improbo contro la Germani Brescia, terza forza del campionato per profondità e qualità dell’organico.
Trasferta complicatissima in cui la Gevi parte ancora da sfavorita anche se oggi è davvero difficile stabilire quali siano i suoi limiti. Brescia ha taglia fisica e talento, ha un play come Christon, che ha fatto faville a Tortona ed è stato strappato alla concorrenza con una super offerta, ha Petrucelli e Della Valle che sono macchine da guerra, Burnell e Massinburg che portano punti e fisicità e una batteria di lunghi con Gabriel, Bilan e Cobbins tra le più forti della serie A. Ma è difficile immaginare questa Gevi come vittima sacrificale.
E quale rispetto incuta, traspare dalle parole del coach bresciano Alessandro Magro: “Questa è da considerarsi come una partita di cartello tra due squadre imbattute. Napoli è riuscita ad imporre il proprio gioco nella prima giornata su un campo come quello di Sassari e poi a battere Milano al Palabarbuto. Arrivano qui con grande carica e convinzione: è una squadra nuova che è stata data in mano ad un allenatore che stimo tanto e che conosco bene, una sorta di santone in terra polacca viste le tante stagioni disputate lì – sottolinea Magro -. Allena la nazionale polacca e proprio in Polonia è riuscito ad imporre uno stile di gioco chiaro ed identificativo. Hanno scelto di allestire una squadra non troppo profonda nelle rotazioni perché realmente girano in 8, ma si sono affidati a giocatori estremamente esperti. Giocano una pallacanestro con una grande identità da un punto di vista difensivo e ancora non abbiamo visto la famigerata 1-3-1 che Milicic porta sempre con se ed è nel suo Dna”.