Salernitana, Iervolino presenta Inzaghi: «Ecco perché ho scelto lui»

«Con Sousa s'è rotto qualcosa dopo che si propose al Napoli»

Danilo Iervolino e Pippo Inzaghi
Danilo Iervolino e Pippo Inzaghi
di Roberto Ventre
Giovedì 12 Ottobre 2023, 10:11 - Ultimo agg. 16:23
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 Il primo giorno alla Salernitana di Pippo Inzaghi, l'allenatore scelto da Iervolino per centrare l'obiettivo della salvezza dopo l'esonero di Paulo Sousa. Il presidente granata parte dalle motivazioni che lo hanno indotto a puntare sull'ex centravanti di Milan e Juve. «Abbiamo scelto Filippo Inzaghi perché crede fortemente nel valore di questa rosa e nella possibilità di salvezza, ha voglia di fare bene, la mentalità del vincente, è recordman di gol fatti in Europa tra gli italiani, ha la giusta concretezza e semplicità per fare le cose giuste». E durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico Iervolino parla dell'incontro estivo avvenuto tra Paulo Sousa, in quel momento allenatore della Salernitana, e De Laurentiis, presidente del Napoli.

Lo fa in tre momenti diversi. «Sarebbe da ingrati non ringraziare Sousa e non entrerò in polemica sul fatto che si era proposto al Napoli, né sul fatto che ha delegittimato me e la squadra dicendo che era meno forte o che ha dichiarato che avevamo giocatori sconosciuti.

Per me la cosa più importante è sempre stato il risultato sul rettangolo di gioco: Sousa non è più allenatore della Salernitana perché non abbiamo ottenuto i risultati sperati», le parole del presidente granata nell'introduzione della conferenza stampa. Poi il secondo passaggio sollecitato da una domanda sull'opportunità di fare scelte diverse già a giugno. 

«Certo, è evidente che col senno di poi forse avremmo dovuto operare altre scelte a giugno, perché si vede che qualcosa si è incrinato ed è andato male dopo quel periodo in cui c'è stato un avvicinamento ad un'altra squadra. Forse da quel momento in poi qualcosa non è andato per il verso giusto. Sì, tornando indietro forse avrei fatto un'altra scelta ma ora non si può fare. Ringrazio comunque Sousa col cuore per quello che ha fatto, gli auguro il meglio ma nel calcio va tutto veloce, si volta pagina». Un altro riferimento a quell'incontro Iervolino lo fa quando gli viene chiesto se nelle sue parole («Non si continua con gli amori viziati nel calcio») il vizio è nato quando la Salernitana ha saputo di un incontro del suo allenatore Sousa con De Laurentiis. «La verità è questa. Abbiamo vissuto un momento strano, di disorientamento. Certo poi la scelta è stata fatta per il bene della Salernitana di dare continuità ma forse da quel momento in poi non si sono rimesse a posto le cose».

Ma il presente ora è Pippo Inzaghi, il nuovo tecnico della Salernitana, scelto da Iervolino per la permanenza in serie A, alla quale crede fermamente. «Siamo al terzo anno di fila in serie A e sono convinto che ci rimarremo», ha detto il patron. E ci crede eccome Inzaghi. «Guardavo il telefono ogni momento e aspettavo la chiamata di persone come Iervolino e come De Sanctis: è stato qualcosa di travolgente. Io e il mio staff possiamo tornare a lavorare come ci piace: quando ci hanno messo in condizione i risultati sono arrivati», le prime parole di Superpippo che poi dopo la conferenza stampa subito era in campo per il primo allenamento al centro sportivo Mary Rosy. «Siamo una squadra ricca di talento, in grado di potersela giocare su tutti i campi. Posso promettere una squadra che darà l'anima. Bisogna riportare entusiasmo, convinzione: lavorerò per fare tornare i giocatori spensierati, devono capire che possono giocarsela con tutti. Non ci salviamo con i nomi ma con i fatti», ha aggiunto spiegando poi quella che sarà la sua filosofia. «Tutti vogliono giocare bene ma dobbiamo essere bravi a vincere anche quando giochiamo male, questo fa grande una squadra. L'anno scorso mi divertiva vedere la Salernitana, non ha perso elementi e ha preso gente brava. Ora c'è la sosta ma non abbiamo tanti nazionali e questo fa capire che questa rosa non dovrebbe lottare per non retrocedere. Noi allenatori dobbiamo fare meno danni possibili e togliere alibi ai calciatori. Dobbiamo uscire con la maglia sudata, qualche partita la perderemo ma l'impegno non potrà mai mancare».

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