Avellino-Foggia, per Patierno e Russo ritorno in Coppa Italia

Doman in programma la gara di Coppa

Patierno, giocatore dell'Avellino
Patierno, giocatore dell'Avellino
di Marco Ingino
Martedì 7 Novembre 2023, 10:25
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Nel bel mezzo di una settimana che si è aperta all'insegna dell'emergenza in difesa, l'Avellino si ritrova domani a dover affrontare il Foggia nel secondo turno di Coppa Italia. Un appuntamento a cui entrambe le squadre avrebbero volentieri rinunciato per dare priorità ad un campionato che, nell'ultimo turno, ha lasciato strascichi sia in Irpinia che in Puglia con due pareggi non certo lusinghieri e forieri di benefici in classifica: la squadra di Pazienza è stata fermata dalla Virtus Francavilla ed è scivolata al terzo posto; quella di Cudini si è vista imporre lo stesso risultato dal Sorrento finendo ai margini della zona playoff. Accomunate dallo stesso destino e da una accesa rivalità, però, le due squadre domani non potranno affatto prendere sotto gamba l'impegno tricolore anche perché chi vince la competizione accede direttamente alla fase nazionale degli spareggi promozione.

Un premio importante che fa gola a club con ambizioni e blasone come Avellino e Foggia. Motivazioni ben note a Michele Pazienza, pugliese di San Severo, che si trova comunque nel tormento di dover scegliere soprattutto se rischiare l'impiego di elementi importanti e ormai imprescindibili del suo organico.

Uno di questi è sicuramente Erasmo Mulè, ultimo esemplare di difensore puro rimasto a sua disposizione dopo che Benedetti, Cionek e Rigione sono finiti in infermeria. Di certo, almeno inizialmente, non dovrebbero essere della contesa Armellino, Gori, Marconi, Palmiero e Sgarbi ai quali Pazienza ricorrerà solo in caso di necessità. Diversamente per Mulè si prospetta una serata di straordinari perché, sebbene il tecnico sia stuzzicato dall'idea di sperimentare pure la difesa a due, almeno per domani non dovrebbe modificare l'assetto arretrato che andrebbe ad essere completato da Ricciardi e Casarini dirottati sulla linea Maginot davanti a Pasquale Pane.

Innovativa e sperimentale si profila anche la mediana con Sannipoli a destra, Falbo sul versante opposto ma soprattutto D'Oglio, Mazzocco e D'Angelo centrali alla ricerca della migliore condizione nonché di tanta visibilità. Obiettivo comune a quello di D'Amico e Patierno destinati a giostrare e sostenersi, finché saranno sorretti dalla condizione, in un tandem di attacco davvero inedito ma anche con il fiato corto se si considera che Patierno manca in campo dalla sfida di Messina e D'Amico è praticamente uscito dalla lista per far posto a Casarini quasi nello stesso periodo. Nella ripresa, per almeno una ventina di minuti, è inoltre stato programmato l'esordio in una gara ufficiale di Raffaele Russo. L'ex Messina, rientrato sabato scorso nella lista dei convocati dopo la ricostruzione del legamento del crociato anteriore praticata a Villa Stuart, disputerà almeno una ventina di minuti. Sette mesi dopo l'infortunio patito al Menti di Castellammare, il numero 10 biancoverde tornerà così nella mischia giustificando anche la coraggiosa scelta operata da tecnico e società nel tenerlo in lista malgrado il delicato infortunio che si è messo alle spalle quasi a tempo di record.

Chiaramente in un contesto del genere, alla luce dell'importanza della posta in palio e dell'accesa rivalità tra le tifoserie, appare quasi impossibile non immaginare un impiego par time nella ripresa di diversi titolari e chissà che, in base a quello che sarà l'andamento del match, Michele Pazienza non possa ritrovarsi a sperimentare persino un diverso assetto difensivo che, di riflesso, gli consegnerebbe la possibilità di rinforzare mediana o attacco (dove le alternative abbondano) con un'altra pedina. Esperimenti che, nel chiuso del Partenio Lombardi, Pazienza ha iniziato a fare già da lunedì scorso ma che varerà solo se sarà davvero convinto di non provocare una crisi di rigetto. A dirigere il match di domani, infine, è stato designato Adolfo Baratta di Rossano che sarà coadiuvato da Andrea Zezza di Ostia Lido e Francesco Romano di Isernia. 

 

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