Taranto-Benevento, Auteri in conferenza stampa: «Pari da accettare, ma si poteva vincere»

L'allenatore: "Dobbiamo imparare a conservare il vantaggio acquisito"

Gaetano Auteri
Gaetano Auteri
di Oreste Tretola
Lunedì 29 Gennaio 2024, 09:48 - Ultimo agg. 11:39
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A Taranto Gaetano Auteri ha conservato l'imbattibilità dal suo arrivo sulla panchina del Benevento, centrando il quarto risultato utile consecutivo. Contro i rossoblu però non è arrivata la quarta vittoria di fila, nonostante i giallorossi fossero andati due volte avanti con Berra e Ciano. Il punto conquistato allo Iacovone permette comunque al Benevento di salire a quota 40 e di staccare in classifica Casertana, Crotone e Picerno.

«Sul primo gol abbiamo fatto un errore, una sbavatura difensiva, c'è stato un retropassaggio corto di Berra ha detto Auteri nel post partita, analizzando il 2-2 -.

Paleari aveva fatto una grande parata ed eravamo tornati in possesso della palla, poi Pastina ha fatto una scelta strana, come anche l'arbitro ha fischiato un rigore strano. Secondo me non c'era. Nel secondo tempo abbiamo fatto sicuramente meglio, siamo riusciti a stoppare palla e a fraseggiare tra centrocampisti e attaccanti per aprire dei varchi. L'azione del 2-1 di Ciano è infatti nata così, poi si sono viste le qualità balistiche del giocatore. Sul 2-2 abbiamo perso un contrasto aereo e abbiamo vanificato tutto.

Il Taranto è una squadra particolare, non la puoi aggredire, ma devi provare ad intercettare palla e proporti con tre o quattro passaggi. A volte lo abbiamo fatto, altre volte no. I rossoblu si prendono pochi rischi dietro, giocando subito con i centrali e col portiere verso gli attaccanti, i quinti si alzano molto e poi giocano sulle seconde palle. Dobbiamo accettare il pari, perché le partite non sono tutte uguali. Nel complesso abbiamo fatto una buona partita. Dovevamo essere più precisi nei passaggi. Dobbiamo accettare di non aver vinto qui, perché non è un campo semplice per nessuno». 

Il tecnico giallorosso ha parlato anche della gestione dei cambi per provare a segnare il 3-2 nel finale. Auteri ha buttato infatti nella mischia Ciciretti, Simonetti, Masciangelo e Marotta: «Ho speso tutti i cambi per provarci fino alla fine. Starita e Lanini non stavano benissimo fisicamente, il secondo l'ho voluto tenere in campo perché è in grado di portare palla e di calciare in porta. Masciangelo e soprattutto Simonetti sono subentrati molto bene. Quest'ultimo, tra l'altro, non stava benissimo». Auteri si è proiettato alla sfida casalinga di domenica prossima contro un'altra pugliese, il Brindisi.

La squadra di Roselli ha pareggiato 0-0 a Teramo contro il Monterosi, ma è penultima (con 16 punti, appena uno in più proprio del Monterosi) e quindi con un disperato bisogno di punti salvezza: «Abbiamo una settimana lunga per allenarci. Le partite non sono tutte uguali e avremo un altro tipo di gara contro un avversario chiuso ha concluso il trainer - Dovremo interpretarla in maniera diversa. Avremo però un po' giorni per prepararla e per crescere e migliorare ancora».

Protagonista con una parata decisiva nel finale su Simeri, negando all'attaccante la doppietta e il 3-2, Alberto Paleari ha commentato, a fine match, la prestazione e il risultato: «Siamo andati avanti due volte, ma ci siamo fatti rimontare. È un peccato non aver vinto, resta l'amaro in bocca. C'erano dei risultati delle avversarie che ci avevano favorito, le partite delle altre le guardiamo. Vincendo avremmo dato un'altra bella svolta alla classifica, ma restiamo in scia. Pensiamo da subito al Brindisi, con l'obiettivo di tornare a vincere». Il portiere giallorosso si è soffermato anche sulla prova personale. L'ex Genoa aveva murato anche De Marchi sull'azione da cui è nato il rigore fischiato al Taranto, poi siglato dall'ex Kanouté: «Con De Marchi ho giocato a Cittadella, mi ha confessato di essere stato furbo nel conquistarsi il penalty ha concluso Paleari - Simeri sapevo che poteva essere pericoloso, se avesse tenuto la palla bassa, quindi l'ho spinto a fare il pallonetto. Ci avevo lavorato in settimana col preparatore Chiavelli, studiamo molto gli avversari. Mi è andata bene». 

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