Lavezzi si regala una Ferrari
«È azzurra come il Napoli»

Lavezzi compra una Ferrari azzurra
Lavezzi compra una Ferrari azzurra
di Fabio Mandarini
Sabato 6 Marzo 2010, 10:36 - Ultimo agg. 19 Marzo, 13:13
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NAPOLI (6 marzo) - Il mito napoletano e il mito italiano, l’intramontabile, viaggeranno insieme. Senza capote. E il vento sar colorato d’azzurro. Come il Napoli. Storia di un padre felice e famoso, un bimbo stupendo e un’automobile da sogno (anzi, il sogno): Ezequiel Lavezzi ha acquistato ieri una Ferrari California, l’ultima nata della Casa, seguendo le indicazioni di un consigliere d’eccellenza, suo figlio Tomas.



«Azul como el Napoli, papi». Azzurra come il Napoli, papà. Detto, fatto. Perché l’amore, ormai, è indissolubile. Perché come fai a dire di no a un figlio? La riunione Sì, a tifare per la Ferrari è stato proprio il Pochito, come lo chiamano tutti: un bimbo non può restare impassibile dinanzi al fascino di un bolide cabrio.



E neanche un padre, un uomo di 24 anni che ha conosciuto la povertà vera e i sacrifici prima della gloria calcistica, può restare insensibile dinanzi al mito italiano nel mondo: la classe, lo stile, la tradizione, il simbolo. Un gioiello da 160.000 euro. Che fare? Semplice: cedere e acquistare. Mica su due piedi, però: un colloquio con la compagna, la señora Debora, uno con il suo consulente automobilistico di fiducia, Diego Franci, e quello decisivo con Tomas.



Che ha chiesto un colore specifico: azzurro. E al diavolo la prospettiva di attendere per dieci mesi. Rossa e nera neanche a parlarne: deve essere azzurra come il Napoli, papà. Che forza, il Pochito. Il rifiuto Un bimbo-fotocopia, stessi occhi, capelli ed espressione di Eze. Identica passione: la squadra che esalta il San Paolo e che insegue la Champions.

Una richiesta precisa, recapitata anche ieri all’attaccante argentino in occasione della visita presso il concessionario ufficiale Ferrari, «Auto S.E.A.», di Soccavo. Poco distante dal Centro Paradiso, la storica casa del Napoli di Ferlaino e Maradona. Lei, la regina di tutte le fuoriserie, è lì: senza capote, azzurra, bellissima. Ci vuole un attimo per il colpo di fulmine: il Pocho ride, scherza e poi monta su. Insieme con Tomas, ovviamente. «Guida tu, Ezequiel», gli propongono. «No, no, grazie», risponde lui. Timido e semplice come sempre. E allora, allacciare le cinture: si prova l’ebbrezza. E poi arriva la decisione: è fatta, compriamo.



Per la gioia del grande e del piccino. E di qualche tifoso che si aggira nei pressi della fabbrica del sogno. La Ferrari e il Pocho sono ufficialmente marito e moglie. Non resta che scappare all’allenamento.



Perché c’è il Bologna dietro l’angolo. Sarà il destino? Chissà, ma certo è che Maranello, il quartier generale della Ferrari, è proprio in Emilia. A una cinquantina di chilometri da Bologna. Lavezzi non poteva scegliere migliore vigilia, per regalarsi il mito. E dunque, domani non resta che ricambiare la cortesia: portare in dote qualche gol.
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