Napoli-Udinese, questi sono i veri azzurri: show, poker e sorrisi

Sblocca Zielinski su rigore, poi ci pensa Osimhen. Nella ripresa si scatena Kvaratskhelia: un gol e l’assist per Simeone

Napoli-Udinese
Napoli-Udinese
di Eugenio Marotta
Mercoledì 27 Settembre 2023, 23:51 - Ultimo agg. 28 Settembre, 07:12
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Una reazione da campioni decisa dai campioni del Napoli. Un poker con le firme prestigiose di Osimhen e Kvaratskhelia, con Zielinski che aveva aperto le danze su rigore e Simeone che le chiude. In mezzo, la rete della bandiera di Samardzic. Sarà che quando dici Udinese ti viene in mente la gioia per la conquista dello scudetto, ma ieri il Napoli è tornato ad incantare e far cantare di gioia i suoi tifosi. Gli azzurri tornano al Maradona e torna anche il successo che mancava da un mese esatto (dal 2-0 con il Sassuolo del 27 agosto scorso), dopo aver racimolato appena due punti in tre gare.

I campioni d’Italia rispondono alle polemiche con una prestazione maiuscola, centrano la vittoria numero 500 della gestione De Laurentiis e si riaffacciano nelle zone alte della graduatoria (complice anche il primo stop della capolista Inter che cade a San Siro ed ora è a 4 punti di distanza).

Al netto del valore dell’avversario (i friulani restano penultimi) a tratti si è vista finalmente la squadra capace di aggredire. 

È bastata poco più di mezzora ai campioni d’Italia per asfaltare l’Udinese. Garcia limita al minimo il turnover. Il tecnico affila il tridente e si affida ai suoi fedelissimi (Politano per Raspadori in attacco, con Mario Rui che prende il posto di Olivera in difesa). Il Napoli è affamato ed è subito un assedio alla porta friulana.

 

L’Udinese di Sottil prova tenere botta, schiera il solito «finto» 3-5-2 (Thauvin fa più da mezzala che da secondo attaccante) e cerca di metterla sul piano fisico. Senza grossi risultati. Il Napoli parte forte anche se la prima conclusione del match è di marca ospite con Payero che la spedisce sulla traversa, sfruttando un po’ di spazio che si era creato a centrocampo (su questo dovrà lavorare Garcia, visto che anche in qualche altra occasione si sono visti pericolosi buchi nella zona nevralgica). Ma la difesa regge bene.

Poi è un monologo azzurro. Politano fa le prove per iscriversi al servizio assistenza con Zielinski che addomestica un pallone al bacio, salvo poi sparare a... salve davanti a Silvestri (11’). Il Napoli va in pressing a tutto campo. Di Lorenzo sradica palloni in quantità industriale sulla catena di destra, mentre Kvara dalla parte opposta è ispirato e famelico. Il georgiano prima cerca gloria personale (13’) e poi si procura il rigore che sblocca la partita (15’).

L’attaccante viene steso da Ebosele, ma l’arbitro lascia correre prima di essere chiamato dal Var e finalmente indicare il dischetto. Il Maradona chiede a gran voce Osi, ma dagli 11 metri c’è Zielinski che chiede anche al compagno se volesse calciare. Victor però, dopo l’errore a Bologna e le prime polemiche, lascia il compito al polacco che si rivela glaciale, spiazzando Silvestri (19’). La rete galvanizza i campioni d’Italia, il Maradona si fa sentire ed il Napoli sfiora il raddoppio con Kvara, Osimhen e Mario Rui. L’Udinese prova ad uscire dalle corde sfruttando un nuovo buco a centrocampo: Lovric trova una prateria ma sul suo sinistro ci mette il corpo Ostigard. Prima dell’intervallo, arriva l’uno-due del Napoli ed arriva con il suo bomber Osimhen. Ed arriva al termine di un’azione corale, con un delizioso assist di Politano bravo a trovare l’imbucata vincente: al resto ci pensa il nigeriano che addomestica il pallone e con il piatto destro fa secco Silvestri (39’), tornando al gol dopo tre giornate di digiuno.

Quando il Napoli torna in campo, il leit motiv è lo stesso: giusto il tempo tra un palo scheggiato (assist del solito Politano) ed un altro centrato in pieno da Kvaratskhelia che le attenzioni si concentrano sui cambi. Quando Garcia richiama Osimhen (al suo posto Simeone) il nigeriano si toglie la maschera e stringe la mano prima al compagno e poi al suo allenatore. Tutto rientrato? Manca ancora la perla di Kvara che finisce il digiuno (29’), rubando il tempo a Bijol e scavalcando Silvestri con un tocco di classe. I friulani provano almeno ad accorciarla (gran gol del nuovo entrato Samardzic), ma Kvara è ispirato e serve Simeone per il definitivo 4-1. Poi c’è spazio solo per gli applausi del Maradona.

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