Monza-Napoli, Osimhen distratto dal calciomercato: sirene dalla Premier League

Blitz degli osservatori del Chelsea in Brianza per Victor

La delusione di Victor Osimhen
La delusione di Victor Osimhen
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Lunedì 15 Maggio 2023, 07:20 - Ultimo agg. 16 Maggio, 07:34
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E all'improvviso ecco che Victor Osimhen torna a essere una creatura fortemente imperfetta: gioca perché deve conquistare la corona di re dei gol in Italia ma proprio per questo la sua gara con il Monza è un insieme di scatti elettrici, di momenti in cui si è depresso e si è galvanizzato con la medesima rapidità. Victor è la stella del Napoli, basta sentire l'ovazione del pubblico: ma nessuno più di lui sa essere lentissimo e guizzante nello spazio di qualche minuto, sfiduciato o esaltato da se stesso e dagli eventi. Il problema di fondo restano gli errori, i palloni concessi con assoluta regolarità a ogni avversario e il fatto che pensi sempre e solo a come puntare la porta e fare gol. Ha tirato verso la porta di Di Gregorio quattro volte, ma parlare di occasioni è una grande forzatura. La testa è forse già altrove. A quello che sarà. Perché arriva l'estate e con l'estate le voci che fino ad adesso erano solo sussurri stanno per tramutarsi in incontri. 

In certi istanti, sembra essere una specie di Cristiano Ronaldo.

C'è solo lui e basta. Sembra essere tornato alle origini, ai tempi di Gattuso quando per ogni pallone che non arrivava era una lamentela. Eppure con Spalletti è diventato «uomo» nel senso che ha capito cosa significa far parte di una squadra. I gol in campionato sono 23 e dopo quelli con l'Udinese e la Fiorentina aveva tanta voglia di continuare. D'altronde, tutti hanno fatto il turnover tranne lui (e Lobotka). Persino Di Lorenzo si è fermato (e sono stati dolori). Lui è stato chiaro con quelli che attendono il momento ovvero Raspadori e Simeone. Sembra un dannato, vuole diventare capocannoniere, Spalletti glielo ha giurato che ci riuscirà. E vicinissimo a questo doblete, scudetto e capocannoniere: l'ultima accoppiata è riuscita a Ibrahimovic, 15 anni fa. È alla disperata caccia di uno spunto che gli possa consentire di segnare, contro il Monza. Spalletti gli urla: «Attacca Marlon» ma lui va dove gli pare, in perfetta anarchia. Come se fosse tornato al passato. Proprio adesso che il futuro è davvero vicino. Ma Osi è precipitato nella partita come un'apparizione, o forse una manifestazione naturale, dopo il tremendo temporale di vento che ha rovesciato onde di pioggia sulla città prima del match (e poi anche dopo). Dopo partite così deludenti, e lui è il primo a saperlo, ci mette l'orgoglio che fa da detonatore ai muscoli, alla testa, ai piedi. Le sue reazioni sono direttamente proporzionali all'offesa sportiva patita. L'Inter è avvertita. 

 

Ieri pomeriggio c'erano due osservatori del Chelsea per vederlo da vicino. Non ne sono rimasti impressionati, non hanno scelto la giornata giusta. O meglio, difficile pensare che quello scatenato ma sgraziato attaccante con la maglia bianca, possa davvero valere 150 milioni di euro. Ma l'asta è iniziata, gli intermediari sono in azione. Gli stessi che hanno convinto Kim ad accettare il Manchester United (questione davvero di dettagli), sono all'opera per portare un altro pezzo di serie A in Premier League. Il Manchester United è in pole, ha iniziato a trattare con De Laurentiis già ad agosto. Occhio al Newcastle e adesso pure al Chelsea. Senza dimenticare il Psg, visti gli straordinari rapporti personali tra il patron azzurro e Nasser Al-Khelaifi (a cui ha venduto Cavani, Lavezzi e Fabian). Al calciatore, è stato spiegato che lì, nel campionato più bello del mondo, guadagnerà il triplo di quello che prende qui. E il Napoli, nessuno si illuda, potrà rilanciare: non ci sono margini per un rinnovo, perché De Laurentiis non intende far salire il tetto di ingaggio. Anche se mancano due anni alla fine del contratto, è questa l'estate della svolta. Se arriva la proposta indecente, il Napoli vende. Se non arriva, Osimhen resta ancora qui. Ma senza aumento dello stipendio. Tutto chiaro a tutti. Senza equivoci. 

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