Ritiro Napoli 2023, Rudi Garcia tira le somme: «Se restano tutti i big siamo i più forti»

Primo bilancio a Dimaro: «Voglio una squadra ancora affamata»

Rudi Garcia a Dimaro
Rudi Garcia a Dimaro
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Lunedì 24 Luglio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 21:00
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La missione del vecchio Napoli è quella di capire il nuovo tecnico. E pure alla svelta. Non sembra un compito difficilissimo, perché Rudi Garcia si è davvero presentato in punta di piedi: non urla mai, la sua voce dalla tribuna si è sentita davvero poche volte. E non certo per fare richiami. Uno stile elegante, sobrio. Non c'è mai il bastone, sempre e solo la carota. «Il ritiro serve anzitutto a conoscersi, per questo sto parlando con tutti non solo con Osimhen». Poi, però, si lascia andare. «Spero resti a Napoli, è sotto contratto e tutti sono tranquilli però mai dire mai nel calcio. Sono fiducioso e ha voglia di restare», ha detto il tecnico francese nella via crucis pomeridiana ai microfoni delle varie tv, a bordo campo di Carciato. Quel «mai dire mai» non è proprio del tutto rassicurante. Ma sono le leggi del mercato. Perché se Mbappé lascia, ora, il Psg, può davvero succedere di tutto.

E conoscersi significa anzitutto capirsi: interpretare le idee del nuovo allenatore (che non pare così incantato dal caro 4-3-3) perché è inutile anche per i calciatori fare paragoni o parlare delle differenze con Spalletti.

Che è ormai un passato che non potrà mai tornare, visto il modo con cui si è lasciato con De Laurentiis. Dunque, meglio girare pagina e alla svelta. Garcia ha esperienza da vendere e sa bene che lo spogliatoio lo scruta, lo osserva. A 59 anni figurarsi se si sente sotto esame. Ma è chiaro che è da solo al cospetto di un gruppo che per mesi pendeva dalle labbra di un condottiero che vedeva nemici ovunque. Lui no. Bel gioco, simpatia, rispetto. Sono i comandamenti di Rudi Garcia: nessuna «guerra santa» da fare, nessun rumore di nemici da ascoltare.

 

Non è l'ultimo arrivato. Aspetta che sia De Laurentiis a dire l'obiettivo, a tracciare la meta. Perché poi il 12 agosto? Forse perché è quella la deadline per Osimhen e le eventuali tentazioni parigine. Ma c'è tempo. «Inizieremo con il 4-3-3 ma la squadra dovrà essere più camaleontica. In ogni caso, anche per Raspadori ci sarà spazio, basta trovare le giuste soluzioni con la rosa che ho a disposizione. Modificando l'assetto anche a partita in corso». Raspadori, per esempio, è stato qualche volta testato a destra. Poi la difesa: «Al momento ho tre difensori centrali, Rrahmani ha giocato più di tutti. Sia Juan Jesus che Ostigard saranno giocatori su cui punteremo. Con la società però stiamo cercando un altro centrale ma il mercato è difficile, molto». Spiega il tipo di difensore che cerca, molto alla Kim. «Non deve avere paura di avanzare e lasciare campo alle spalle. In alcuni ruoli è più complicato trovare il profilo giusto, il centrale a sinistra è uno di questi. Possiamo attendere ancora un po'». Si tiene alla larga dai nomi. «Danso è il mio favorito come sostituto di Kim? Non è una situazione semplice, ma in termini di mercato è molto difficile che le cose vadano facilmente. L'importante è che arrivi qualcuno: ho tre difensori e nella mia squadra si gioca solo con due. Quindi va bene così». Non è il caso di battere i pugni. Poi Kim, per la cronaca, arrivo a fine luglio. Quindi, siamo ancora nella media. Torna sui concetti che più gli stanno a cuore. Forse perché è quello che teme di più: l'appagamento post-scudetto. «Voglio una squadra ancora affamata. Il mio dovere sarà fargli capire che non è possibile abbassare il livello di concentrazione, si dovrà dare tutto. L'atmosfera qui è stata fantastica. La squadra ora è stanca. Significa che abbiamo lavorato bene. Con la Spal dovremo gestire le energie». Ci sarà la solita maxi-rotazione tipica delle amichevoli estive in montagna. Torna a chiarire: «Victor è tra i più grandi centravanti in circolazione, siamo felici di averlo con noi, ha un contratto e per me non c'è un caso. Il livello generale di questa squadra è davvero piacevole: da quando siamo al completo c'è tanta qualità, tutti capiscono subito quello che spiego. Il campionato sta tornando grande ma la più grande al momento resta il Napoli, dovremo esserne all'altezza». 

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