Georgia, tutti pazzi per il Napoli (e per Kvaratskhelia)

Il governo georgiano mette dei maxi schermi per assistere alla partita Napoli – Salernitana, ma è una mossa politica

Il governo georgiano mette dei maxi schermi per assistere alla partita Napoli Salernitana, ma è una mossa politica
Il governo georgiano mette dei maxi schermi per assistere alla partita Napoli – Salernitana, ma è una mossa politica
di Giorgia Verna
Martedì 2 Maggio 2023, 18:18
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Domenica scorso a Tbilisi, capitale della Georgia, i cittadini si sono radunati in massa per assistere alla partita Napoli – Salernitana, che avrebbe dovuto segnare lo scudetto matematico degli azzurri.

Delusissimi anche i georgiani, dunque, riuniti nei pub pieni di tifosi per guardare il loro idolo: Khvicha Kvaratskhelia.

Alberto Miraglia è un giovane napoletano del quartiere l’Avvocata e sta attualmente svolgendo il servizio civile nella capitale georgiana. Alberto racconta al Mattino come nella capitale vivono il tifo per il Napoli.

«I georgiani si sono molto affezionati a Napoli per Kvaratskhelia. In generale in Georgia amano seguire il calcio, è uno sport che appassiona molto. Quando vado a vedere le partite i pub sono pieni. La partita del 30 aprile è stata trasmessa dal governo georgiano gratis in tv, e non a pagamento come accade di solito».

Alberto spiega che la comunità italiana in Georgia è molto piccola. «Non ho ancora conosciuto napoletani qui, ho fatto amicizia con molti ragazzi russi che sono scappati dalla guerra.

Mi ero organizzato con loro per vedere la partita». L’Unione Europea, infatti, aveva negato al tempo molti visti turistici per i russi, che si sono visti costretti a rifugiarsi in Georgia, Armenia o in Kazakistan.

«Quando dico che sono italiano subito i georgiani, soprattutto gli adulti, mi dicono: “Ah Italia! Napoli! Kvaratskhelia”. Quando sottolineo che sono proprio napoletano, impazziscono!».

«Il 30 aprile i georgiani nel pub erano davvero interessati, addirittura più di me, anche se non sono un tifoso sfegatato. Erano molto delusi dal risultato. Inoltre, si nota proprio quando a fare un’azione o un gol è Kvara: esultano in maniera diversa. Seguono con un’attenzione diversa. Ricordo che qualche mese fa durante una partita Kvara uscì al secondo tempo e alcuni georgiani se ne andarono dal pub!».

Tanto è forte e sentito il tifo in Georgia che, come riporta il sito OC media, il governo ha messo dei maxi schermi in piazza della Prima Repubblica. Si è rivelata, però, una mossa politica. Quel giorno si teneva, infatti, un rally politico contro “Interferenza” occidentale e “la propaganda LGBT” a Tbilisi. Il sito afferma che «gli organizzatori hanno offerto ai partecipanti al rally una trasmissione in diretta della partita di calcio Napoli-Salernitana in modo che i tifosi di Khvicha Kvaratskhelia, non dovessero scegliere tra lui e l'evento politico».

Mossa politica o meno, ciò che conta è che la Georgia stravede per Napoli. «Tempo fa volevo comprare una maglia di Kvaratskhelia della nazionale georgiana: non l’ho trovata! Nei negozi sportivi vendevano solo maglie del Napoli di Kvaratskhelia!» commenta ridendo Alberto «ne sono rimasto colpito».

Tanto è forte il legame tra Napoli e la Georgia che non solo gli stessi napoletani hanno cominciato ad appendere dai loro balconi anche bandiere napoletane, ma in Georgia sono stati creati nuovi voli per Napoli. «Non esistono ancora voli diretti, di solito si fa scalo ad Atene o ad Istanbul, ma ho letto sui giornali che molte compagnie, come la Aegean Airlines, hanno aumentato i voli proprio per permettere ai tifosi di andare a Napoli».

I georgiani amano Napoli e i napoletani quasi al limite da concedergli tutto, ma proprio tutto: «mi ero dimenticato di timbrare il mio abbonamento, perché lì si timbra anche quello. Mi ha beccato il controllore e quando ha visto che ero napoletano mi ha lasciato andare dicendo “Forza Napoli!”».

Anche la capitale georgiana, dunque, si prepara al big match del 4 maggio. «Trasmetteranno sicuramente anche la partita della Lazio e sono sicuro che in caso di vittoria dello scudetto, giovedì si festeggerà. Certo, non come a Napoli!»

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