Spalletti cittadino onorario di Napoli: «Non tradirà i nostri tifosi»

È pace fatta tra De Laurentiis e Luciano

Luciano Spalletti tra Paolo e Fabio Cannavaro
Luciano Spalletti tra Paolo e Fabio Cannavaro
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Venerdì 8 Dicembre 2023, 08:20 - Ultimo agg. 9 Dicembre, 08:54
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«È stato uno straordinario e unico motivatore: quelle sue scritte erano ovunque, dai corridoi nello spogliatoio alle maglie. Hanno avuto il potere di dare forza a tutti. Le recitava a ripetizione ai calciatori. È un grande comunicatore, ce ne sono pochi come Luciano». L'omaggio di De Laurentiis a Luciano Spalletti, l'allenatore dello scudetto, è pubblico. Ed è l'ennesimo in questi giorni in cui non si è mai staccato da lui. Ma è sicuramente questo il giorno più emozionante per il ct della Nazionale. Ma sì, scurdammoce o passato: la Sala dei Baroni è una piccola curva, con applausi per tutti, sorrisi, stretti di mano. Anche (e tanti) per il patron azzurro. Ha voluto esserci a tutti i costi al Maschio Angioino all'evento della cittadinanza onoraria per tecnico che ha corteggiato per anni, prima di riuscire a convincerlo a dirgli di sì, nel maggio del 2021. Convinto che avrebbe portato il Napoli allo scudetto. De Laurentiis ha rinviato al pomeriggio la visita alla squadra in partenza per Torino, per la sfida alla Juventus, dove ha deciso di non andare. Voleva e doveva esserci, alla cerimonia. Non solo per nostalgia, ma anche per affetto nei confronti del suo ex tecnico. È il professore Bruno Siciliano, uno dei padri mondiali della robotica, a leggere la laudatio per Spalletti e a ricordare come con De Laurentiis è dal 2010 che il Napoli è sempre qualificato in Europa. 

 

La platea lo applaude, non si sono spazi per retropensieri o altro. Se non si sono amati, Luciano e Aurelio, è una questione qui non entra. C'è il Napoli e lo scudetto che sono al di sopra di tutto e di tutti. Ed è una cerimonia che fa tornare indietro alle emozioni della stagione passata. Ci sono molti consiglieri comunali, qualcuno poi si ferma a parlare con il presidente anche per trovare una soluzione sulla querelle sullo stadio. «Il mio film sul Napoli è pronto, è lungo 4 ore e a febbraio lo vedremo», annuncia. «Lui è stato esemplare nel creare educatamente quel disagio spettacolare», dice facendo riferimento al suo modo di calarsi nel personaggio e nello spallettismo, un linguaggio non sempre agevole da comprendere. «Gli auguro ogni genere di successo con la Nazionale, è il momento di vincere un altro Mondiale», si lascia andare. Poi spiega le difficoltà del dopo Spalletti: «La vittoria dello scudetto è stata un'esperienza straordinaria, unica, speriamo ripetibile, anzi vi prometto che sarà ripetibile. Abbiamo sempre detto che non si può, se non con gli imbrogli, vincere ogni anno, perché per vincere uno scudetto ci vogliono delle condizioni che non sono sempre le stesse. Anche i giocatori, seppure non siano cambiati, non rispondono sempre nella stessa maniera. Subentra appagamento, frustrazione. Ci sono poi anche gli avversari che si rinforzano. Noi abbiamo avuto il più grande allenatore e un po' di fortuna che ci vuole sempre come per aver incontrato il Liverpool non proprio al massimo della forma». Poi scherza ancora: «Ora però, Luciano, si è fregato! Perché accettando questa cittadinanza ed essendosi legato a Napoli e al Napoli, ogni volta che avremo bisogno di una consulenza, non potrà sottrarsi. Lui l'ha dedicata anche ai tifosi, quindi ormai non potrà più tradirci!», dice tra i sorrisi di tutti. «I napoletani non si accontentano mai», ripete. Anche la città risponde presente: ci sono, tra gli altri, Amedeo Manzo, presidente della Bcc di Napoli, Antonio Giordano, presidente della Sbarro Institute, Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell'Unione Industriali Napoli, Gianluca Capuano, proprietario di Cicciotto a Marechiaro (che ha ospitato sindaco e Spalletti a pranzo), Antonio Della Notte, presidente Aicast, il rettore dell'Università Federico II Matteo Lorito e molti assessori della giunta Manfredi tra cui Antonio De Iesu, Laura Lieto, Emanuele Ferrante e Edoardo Cosenza.

Bruno Siciliano, nel leggere la laudatio a Spalletti, ha ricordato le emozioni che ha saputo regalare il suo Napoli in questo anno magico. 

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