Avellino: operai licenziati dall'Asidep, l'ultima trattativa

Fissata il tavolo in Prefettura per la vertenza

I lavoratori dell'Asidep in corteo
I lavoratori dell'Asidep in corteo
Venerdì 23 Giugno 2023, 10:05
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Trovare una qualunque soluzione che possa servire a scongiurare la procedura di licenziamento collettivo per i 56 dipendenti dell'Asidep. È questo l'obiettivo delle organizzazioni sindacali dopo l'annuncio dei curatori fallimentari del Cgs (Consorzio gestione servizi) della volontà di retrocedere all'Asi il servizio di gestione del comparto della depurazione. Una decisione che comporterebbe l'espulsione dal ciclo produttivo di tutti gli addetti dell'Asidep, la società interamente partecipata dal consorzio che ha rilevato dal Cgs il fitto di ramo d'azienda della depurazione. L'iter avviato dalla curatela non rappresenta certo un sorpresa: più volte i professionisti incaricati dal giudice delegato avevano sollecitato la definizione di una soluzione in tempi rapidi, proprio per scongiurare l'extrema ratio della retrocessione del servizio all'Asi con il licenziamento di tutti i dipendenti. Tramontate le prospettive di gestione provvisoria - legate ad un intervento della società provinciale Irpiniambiente o di un soggetto privato da individuarsi tra la Geko e la Gaesi, che avevano avanzato una disponibilità in tal senso - i sindacati hanno incontrato il presidente dell'Asi, Pasquale Pisano, per provare a definire un percorso che possa evitare l'espulsione di tutti gli addetti dal ciclo produttivo.

Nel corso di un confronto tenutosi presso la sede del consorzio - a cui hanno partecipato i rappresentanti di Fiom Cgil, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici, Giuseppe Morsa, Gaetano Altieri, Franco Mosca e Ettore Iacovacci i rappresentanti dei lavoratori hanno evidenziato «la necessità di esplorare tutte le possibilità che possano essere utili a scongiurare l'avvio della procedura di licenziamento collettivo». I rappresentanti sindacali hanno ottenuto l'impegno di Pisano a lavorare al fianco delle organizzazioni di categoria per vagliare ogni possibilità utile a definire una soluzione alternativa. «Era questo evidenziano l'obiettivo che ci eravamo prefissi per questo primo confronto: possiamo mettere in campo più ipotesi, a cominciare dall'utilizzo degli ammortizzatori sociali che dovrebbero essere richiesti dagli stessi curatori fallimentari. Non dobbiamo escludere neanche la possibilità che, dovesse andare in porto la retrocessione del servizio all'Asi, i lavoratori dell'Asidep possano essere assorbiti dal consorzio, magari con un contratto part time temporaneo, in attesa che si arrivi all'affidamento pluriennale degli impianti di depurazione».

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La vertenza torna, adesso, al tavolo della Prefettura. «Già domani (oggi, ndr) aggiungono i rappresentanti delle organizzazioni sindacali solleciteremo la convocazione di un nuovo confronto presso il palazzo di Governo, con la presenza di tutte le parti interessate, al fine di poter definire realmente un percorso che consenta non solo la prosecuzione di un servizio essenziale ma, nel contempo, pure la salvaguardia dei livelli occupazionali del comparto». L'obiettivo dei sindacati è quello di portare al tavolo della Prefettura non solo i presidenti dell'Asi e dell'Asidep, Pisano e Vanni Chieffo, ma pure i curatori fallimentari del Cgs Tommaso Nigro e Fortunato Esposito che dovranno dare il placet, previa autorizzazione del giudice delegato al fallimento Pasquale Russolillo, per seguire un percorso alternativo a quello che porterebbe all'espulsione dal ciclo produttivo dei 56 dipendenti impegnati nel settore della depurazione industriale. «Il tavolo della Prefettura - chiosano i rappresentanti sindacali a margine del confronto con il presidente dell'Asi - diventa fondamentale: auspichiamo che ci sia grande senso di responsabilità da parte di tutti per superare la procedura di licenziamento collettivo». 

 

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