Agenzia campana per l'edilizia, una casa a chi è senza fissa dimora

Nei progetti che l’Acer ha pianificato per la città di Avellino ce n’è anche uno che pone attenzione agli indigenti

Rione Parco ad Avellino
Rione Parco ad Avellino
di Selene Fioretti
Giovedì 6 Luglio 2023, 21:32
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Nei progetti che l’Acer ha pianificato per la città di Avellino ce n’è anche uno che pone attenzione agli indigenti. L’Agenzia campana per l’edilizia pubblica, infatti, ha in cantiere la realizzazione delle cosiddette first houses, letteralmente prime case. Si tratta di abitazioni che potranno essere assegnate temporaneamente alle persone che, per varie ragioni, si ritrovano a vivere senza un tetto, oppure alle famiglie che occupavano abusivamente gli edifici di edilizia pubblica e, per tale ragione, sono state sfrattate. Una misura innovativa per il capoluogo irpino, che è stata prevista in via sperimentale, sulla scia di altre città. Tra queste c’è Napoli, dove l’iniziativa è già stata avviata, proprio grazie alla collaborazione tra l’agenzia partner della Regione e l’amministrazione comunale.

A chiarire il concetto dell’housing first è Giuseppe Pagnotta, consigliere del Cda Acer: «Sono alloggi che nascono per rispondere alle prime esigenze dei cittadini che si trovano in difficoltà. Questi potranno utilizzarli provvisoriamente, così da avere il tempo utile a trovare una sistemazione definitiva e che sia appropriata ai singoli bisogni». Giusto qualche giorno fa il direttore generale Acer, Giuliano Palagi, aveva fatto il punto sulla questione dell’occupazione abusiva. Ad Avellino attualmente sono stati segnalati novantasette casi. 
Un dato non particolarmente alto se paragonato a quelli relativi ad altre aree della Campania, ma comunque non trascurato dall’Acer. «Bisogna arrivare a quota zero», afferma il dg Palagi.

Una lotta all’abusivismo che però non vuole essere disumana. 

«È chiaro - sottolinea il consigliere Pagnotta - che queste persone non possono certo essere sbattute fuori e costrette ad andare sotto ai ponti». Lo stesso vale per chi, in strada, già ci vive. Trattandosi di un progetto pilota ad Avellino, bisognerà stabilire le modalità di assegnazione e di turnazione degli appartamenti d’emergenza. Dice Pagnotta a tal proposito: «Quando queste strutture verranno terminate, ci sarà la necessità di stilare un protocollo per disciplinarne l’utilizzo». E continua: «Lo faremo di concerto con tutti i soggetti che vengono solitamente attivati quando si tratta di rispondere a situazioni di disagio».

Nello specifico, potranno essere adoperati come first house due degli alloggi in corso di realizzazione a via Di Capua, nel rione Parco, e alcuni dei diciotto di un edificio che nascerà ex novo a via Basile, nella zona di rione Mazzini.  In quest’ultimo si trasferiranno, allo stesso tempo, gli assegnatari di quei fabbricati in fase di demolizione e ricostruzione. Il tutto rientra nel programma di interventi, con finanziamento pubblico, gestito da Acer per la riqualificazione edilizia e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini. In quest’ottica, si vuole evitare anche la marginalizzazione dei quartieri popolari. 

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