Iia, vertice in Ministero per il rilancio

L'Industria italiana autobus di Flumeri
L'Industria italiana autobus di Flumeri
di Michele De Leo
Giovedì 25 Maggio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 09:11
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Un tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il rilancio della Industria Italiana Autobus. Ieri pomeriggio il sottosegretario con delega alle crisi di impresa, Fausta Bergamotto, ha ricevuto gli emissari dell’azienda e i soci di Iia, Leonardo ed Invitalia, per sbloccare l’impasse.  Una possibile svolta per la società di Flumeri. «Dobbiamo rilanciare la situazione attuale - ha spiegato Bergamotto - e la gestione operativa della società, chiedendo ai soci Invitalia e Leonardo di attuare ogni urgente iniziativa per raggiungere gli obiettivi prefissati dal piano industriale, fino a favorire un cambio di passo anche nel segno della discontinuità se necessario». «Quella della Bergamotto – evidenzia il deputato irpino Gianfranco Rotondi, che ha sollecitato la convocazione del tavolo ed ha presenziato all’appuntamento – è una posizione molto coraggiosa: ha sposato appieno le ragioni dei lavoratori, i quali chiedono giustamente un futuro produttivo ed occupazionale stabile». 


La sottosegretaria ha sollecitato i vertici della Iia ad andare oltre gli annunci e mettere in campo una vera e concreta azione di rilancio dell’azienda. Dal canto suo, il presidente e amministratore delegato della Iia, Antonio Liguori, ha ribadito di aver chiuso le pendenze con i fornitori e aver saldato i debiti pregressi, ha smentito nuovamente l’ipotesi di esternalizzazione di alcune lavorazioni e – sottolineando i buoni risultati registrati in ambito commerciale, con l’acquisizione di nuove commesse - ha rilanciato sulle prospettive aziendali con l’impegno di realizzare 320 autobus entro il prossimo 31 dicembre.

I sindacati hanno accolto le parole di Liguori come un auspicio, pur faticando a nascondere lo scetticismo per un traguardo che, allo stato, appare fuori dalla portata. Del resto, come ribadito nel corso delle ultime settimane, lo stabilimento di valle Ufita non è ancora nelle condizioni di definire la produzione di interi autobus a causa della mancanza di molta parte della componentistica leggera.

«Rimaniamo fortemente preoccupati – evidenziano, attraverso una nota, le segreterie nazionali e territoriali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Ugl metalmeccanici - per i ritardi produttivi che potrebbero portare non solo al pagamento di penali, ma anche alla rescissione dei contratti. Sollecitiamo, di conseguenza, maggiore confronto sul piano industriale e soprattutto un intervento da parte dei soci pubblici per salvare la situazione». I sindacati hanno, quindi, chiesto «un ulteriore sforzo del Governo, accompagnato da un vigile interessamento, al fine di verificare che le immissioni di liquidità possano davvero garantire un rilancio. In questa fase di annunciata espansione del trasporto pubblico, sarebbe imperdonabile perdere un patrimonio industriale nazionale».

Le organizzazioni di categoria hanno ribadito la richiesta che l’azienda possa rimanere a maggioranza pubblica. «Invitalia – si legge ancora nella nota congiunta - ha dichiarato di aver provveduto a ricapitalizzare e a rifinanziare la Iia, ma anche di essere pronta a fare ancora la propria parte a fronte di una gestione oculata dell’azienda. Nel contempo, ha confermato la presenza di molteplici manifestazioni di interesse per l’ingresso nel capitale sociale». Tra queste ci sarebbe quella dei portoghesi di Caetanobus, società con la quale – hanno sottolineato i vertici aziendali nel corso dell’appuntamento ministeriale – è stata intrapresa una collaborazione commerciale». Il tavolo ministeriale dovrebbe essere convocato nuovamente per le prossime settimane.

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