Stellantis, segnali di ripresa a Pratola. La Fim Cisl: «Produzione in crescita serve raggiungere i livelli pre-Covid»

La Stellantis a Pratola Serra
La Stellantis a Pratola Serra
di Michele De Leo
Mercoledì 10 Gennaio 2024, 10:05
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Piccoli segnali di miglioramento grazie alla crescita produttiva di Pomigliano, ma è fondamentale la ripresa di Cassino e Mirafiori con nuove produzioni per favorire il rilancio del comparto automotive. Il segretario generale della Fim Cisl Ferdinando Uliano esprime apprezzamento per i dati del 2023 del gruppo Stellantis ma, nel contempo, ribadisce la necessità di riportare la capacità produttiva a un milione di auto e veicoli commerciali prodotti. Proprio i dati relativi ai veicoli commerciali leggeri interessano da vicino lo stabilimento di Pratola Serra dove, a partire dai prossimi mesi, saranno realizzati i propulsori che equipaggeranno tutti i veicoli commerciali prodotti dal gruppo Stellantis. I risultati registrati nel corso dell'anno appena terminato inducono a guardare al futuro prossimo con maggiore fiducia. Rispetto al 2022 - evidenzia il segretario generale della Fim Cisl - la produzione di auto segna un più 8,6% attestandosi appena sopra le 520mila vetture prodotte, mentre quella dei veicoli commerciali leggeri fa segnare un incremento di quasi il 12% con la realizzazione di oltre 230mila unità negli stabilimenti italiani.

È, però, necessario proseguire il percorso di crescita avviato al fine di riportare la produzione ai livelli registrati nel periodo pre Covid. «La produzione di auto e veicoli commerciali - aggiunge Uliano - rimane ancora al di sotto dell'8,2% rispetto al 2019 quando si era attestata complessivamente su poco meno di 820mila unità.

Per le auto si riscontra un sostanziale avvicinamento, mentre le produzioni dei veicoli commerciali sono a un -12% rispetto al periodo pre Covid». Il segretario generale della Fim Cisl traccia un bilancio dettagliato sui vari stabilimenti e non manca una riflessione sull'avvio dei lavori del tavolo permanente per lo sviluppo automotive che si è insediato lo scorso 6 dicembre. «Partito con quattro mesi di ritardo - spiega - è indispensabile che questo tavolo di sistema raggiunga l'obiettivo di costruire un accordo di sviluppo con Stellantis e tutti gli attori del settore automotive per l'aumento dei livelli produttivi negli stabilimenti italiani, il consolidamento dei centri di ingegneria e ricerca, maggiori investimenti sui modelli innovativi, la riqualificazione delle competenze dei lavoratori e il sostegno alla riconversione della filiera della componentistica».

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Uliano ricorda come, a tal fine, «sono già funzionanti e riconvocati i cinque gruppi di lavoro sul mercato, sulla competitività, sulla componentistica, su lavoro e competenze e su ricerca e sviluppo e centri di ingegneria». «Per affrontare le transizioni in atto - chiosa il segretario - è importante indirizzare le risorse disponibili in maniera precisa. Serve una discussione sulla saturazione degli stabilimenti, sui modelli che in futuro saranno prodotti e su come aumenteranno volumi e investimenti in ricerca e sviluppo». 

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