L'occhio del «Grande fratello» negli uffici dell'Asl di Avellino

Installato, senza autorizzazione, un sistema di videosorveglianza con telecamere presenti all'ingresso, al piano terra e in tutti i corridoi

Una telecamera installata nella sala riunioni
Una telecamera installata nella sala riunioni
di Antonello Plati
Venerdì 5 Maggio 2023, 12:14 - Ultimo agg. 17:11
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L'occhio del «grande fratello» sui dipendenti dell'Asl di Avellino. Installato, da qualche settimana, un sistema di videosorveglianza con telecamere presenti all'ingresso, al piano terra e in tutti i corridoi su ogni altro piano degli uffici di via Degli Imbimbo. Altri «occhi indiscreti» anche nella sala riunioni all'ultimo piano. I monitor per il controllo sono stati, invece, montati nella stanza del direttore generale Mario Nicola Ferrante.

Insomma, tutto sotto controllo ma senza «alcun preavviso per i lavoratori» e «senza che sia stata attivata la preventiva contrattazione con i sindacati», come si legge nella segnalazione di «illecita installazione di sistemi di controllo» che alcuni dipendenti hanno inoltrato all'Ispettorato del lavori di Avellino chiedendo «l'intervento dell'Istituto per procedere con urgenza alla visita ispettiva per l'accertamento della violazione dell'articolo 4 della legge 300 del 1970», ovvero dello Statuto dei lavoratori dove, in questa parte, è specificato che «è vietato l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori». Gli stessi dipendenti che si sono rivolti all'Ispettorato hanno presentato un esposto in Procura e hanno informato le parti sociali.


Il direttore generale dell'Asl di Avellino, Mario Nicola Ferrante, ricostruisce in modo diverso la vicenda.

Dice: «Prima che fosse installato il sistema di videosorveglianza, tutti i sindacati sono stati avvisati». Quindi precisa: «Non facciamo nessun controllo sui lavoratori: le telecamere le abbiamo messe per questioni di sicurezza. Infatti, sono presenti agli ingressi e nei corridoi: non vogliamo mica spiare le persone mentre fanno il proprio lavoro». E su quelle presenti nella sala riunioni, chiarisce: «Quella è una sala riservate alle riunioni del personale, non è aperta al pubblico. Anche in questo caso, le telecamere sono presenti per questioni meramente organizzative e di sicurezza». Stando alla segnalazione dei dipendenti, non c'è stata nessuna contrattazione sindacale né è mai pervenuta l'autorizzazione da parte dell'Ispettorato del lavoro che, stando alla normativa, è necessaria prima di procedere all'installazione e all'utilizzo di sistemi di videosorveglianza in tutti i luoghi di lavori.

Anche il Ministero del Lavoro ha più volte specificato che «per installare lecitamente un sistema di videosorveglianza è necessaria l'autorizzazione esplicita dell'Ispettorato» e che «le esigenze di sicurezza del datore di lavoro non possono in nessun modo ledere i diritti dei lavoratori».

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