Benevento: per l'Arco di Traiano l'opposizione chiede la videosorveglianza

Contro il vandalismo nei confronti dei monumenti

Un'immagine d'archivio dell'Arco Traiano negli anni '70
Un'immagine d'archivio dell'Arco Traiano negli anni '70
Giovedì 7 Settembre 2023, 10:45
4 Minuti di Lettura

Elevare il livello di sorveglianza dell'Arco di Traiano e di tutti i monumenti cittadini, utilizzando l'extrabudget dei Pics. È la proposta avanzata ieri in commissione dal rappresentante di Città Aperta Angelo Miceli, alla quale si sono associati i consiglieri dei gruppi di opposizione. Cauta la maggioranza, che si riserva di valutare l'opzione in parallelo con altre possibili destinazioni del tesoretto da 4 milioni assegnato dalla Regione con la rimodulazione del Programma integrato città sostenibile. Vandalismo e mancanza di senso civico attentano quotidianamente ai gioielli più preziosi. Le denunce sdegnate si susseguono vanamente. Forze dell'ordine e polizia municipale faticano a tenere il passo dell'esercito di deturpatori in servizio permanente effettivo. E le telecamere, pur numerose e costose, non si sono fin qui rivelate l'arma vincente.

Arrendersi ai comportamenti scriteriati, o tentare strade nuove? «È assurdo che non si riesca a contrastare questo fenomeno con i tanti strumenti messi a disposizione dalla tecnologia - commenta Miceli, argomentando la proposta lanciata ieri -. Circa dieci anni fa, il Comune stipulò una convenzione con la Kes, una società spin off dell'Unisannio, per la realizzazione di un dispositivo avanzato di monitoraggio automatizzato dell'Arco. Grazie a un sistema integrato di telecamere, è possibile non solo individuare chiaramente i responsabili di atti vandalici contro il monumento o nella buffer zone, ma anche allertare in tempo reale le forze dell'ordine.

Alla sperimentazione, però, non fece seguito l'implementazione del servizio, verosimilmente per ragioni economiche. Abbiamo pertanto proposto di utilizzare le risorse derivanti dalla rimodulazione del Pics per realizzare finalmente un efficace sistema di controllo e di allerta a tutela dell'Arco e degli altri monumenti».

Per quanto riguarda il lapidarium, i consiglieri di minoranza hanno ribadito la storica istanza: va trasferito nella vicina area museale di Sant'Ilario, tematicamente coerente e più facilmente gestibile. Ma si tratta ormai di una posizione di bandiera senza velleità di successo, dal momento che l'amministrazione comunale si è mostrata tetragona nel confermare in toto l'impianto del progetto «Emozionare é valorizzare», del quale la teca espositiva è uno degli elementi caratterizzanti. Sulla realizzazione di un sistema di videosorveglianza più evoluto potrebbero esserci invece maggiori margini di dialogo. Il presidente Antonio Picariello non ha chiuso completamente la porta all'ipotesi: «Prendiamo atto del contributo propositivo avanzato dal consigliere Miceli e dagli altri componenti associatisi. Lo sottoporrò nei prossimi giorni al sindaco Mastella e al delegato De Pierro, per valutarne la fattibilità all'interno della programmazione varata dall'amministrazione. Va ricordato comunque che il lapidarium di prossima installazione prevede già un sistema di videosorveglianza e allerta automatica in caso di effrazioni o aggressioni deliberate alla teca. Due telecamere di ultima generazione ad alta risoluzione poste all'interno del vetro riprenderanno chiunque si avvicini alla struttura in ogni ora della giornata, facendo scattare un allarme sonoro in caso di manomissione e allertando la centrale operativa dei vigili e della questura».

Video

Picariello fornisce anche un interessante spunto che in prospettiva potrebbe ridisegnare profondamente la cartolina del monumento: «Quello che vediamo oggi è un falso storico che andrebbe corretto. L'Arco di Traiano non è mai stato immerso nel verde ma ha sempre avuto abitazioni e persone intorno. Oltre a essere antistorica, l'attuale aiuola lo fa apparire indecorosamente una mucca al pascolo. Va ripavimentata tutta l'area ai piedi del monumento. Affronteremo anche questo aspetto con l'amministrazione comunale». Dall'opposizione è giunta inoltre la sollecitazione a non trascurare la fase di manutenzione del lapidarium: «Si è facili profeti nel prevedere che il vetro della teca finirà per appannarsi, rendendo invisibili i reperti e deturpando lo stesso Arco - ha rilevato Angelo Moretti, di Civico22 -. Almeno si preveda un piano di manutenzione post realizzazione». Ieri, intanto, seconda giornata di indagini archeologiche nell'area che ospiterà la teca. Non si segnalano rinvenimenti, ad eccezione di fondamenta murarie di diversa datazione, già ampiamente previste. 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA