Francesco Piccolo a Capua: «Capua rappresenta la radice di tutto, ed il suo festival ne è la forza centripeta»

In dialogo con lo sceneggiatore Filippo Gravino, un viaggio nell'anno di Fellini e Visconti

Francesco Piccolo
Francesco Piccolo
di Mariamichela Formisano
Lunedì 3 Luglio 2023, 14:30 - Ultimo agg. 20:28
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Alla diciottesima edizione del Capua il luogo della lingua festival si è parlato di cinema e del 1963, anno in cui  Fellini e Visconti diedero alla luce capolavori come “Otto e Mezzo” e “Il Gattopardo”.

E se ne è parlato con lo sceneggiatore e scrittore casertano Premio Strega Francesco Piccolo autore per Einaudi de “La bella confusione”, in dialogo con lo sceneggiatore Filippo Gravino

Perché, in fondo, come si legge nella quarta di copertina del libro, la storia del cinema non è poi così diversa dalla vita: apparentemente lineare, ma costellata di incontri fortuiti, appuntamenti rincorsi o mancati, decisioni prese all’ultimo minuto e imprevedibili coincidenze. Fatalità cruciali che permettono a un’opera di venire alla luce, con le precise caratteristiche che poi tutti ricorderanno. 

Uno sguardo dietro le quinte attraverso il quale Francesco Piccolo, che ha setacciato lettere, filmati, appunti e diari, interviste, pettegolezzi, testimonianze, ci fa rivivere lo spirito irripetibile di un’epoca muovendosi tra il mito e l’aneddoto inseguendo come un detective le figure e gli episodi che hanno fatto la Storia. 

Un ritorno a casa quello di Francesco Piccolo, casertano doc, che del festival diretto da Giuseppe Bellone ha detto: «È un momento bello per la scrittura casertana che dura da tempo, vitale e misteriosa allo stesso tempo.

Ed il fatto che si converga qui a Capua, in un festival che coniuga i linguaggi nella città del Placito Capuano, secondo me è molto significativo. Perché Capua rappresenta la radice di tutto, ed il suo festival ne è la forza centripeta».

L'incontro, che ha gremito la sala convegni del Museo Campano Provinciale di Capua, è stato in dialogo con lo sceneggiatore capuano Filippo Gravino. Tra le sue sceneggiature “Una vita tranquilla”, “Perez”, “Alaska”, “La terra dei figli”, “Fiore”, “Il primo re”, “Veloce come il vento”, “Romulus”, “Gomorra”, “Vite in fuga”, “Rino Gaetano”. Ha ricevuto cinque nomination ai David di Donatello. 

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«Sono contentissimo ogni volta che ritorno a casa  - ha commentato - e mi emoziona partecipare al festival diretto da Giuseppe Bellone al quale mi legano tutte le connessioni importanti della mia vita. Una partecipazione, quindi, che è il compimento di un percorso, personale e professionale».

Filippo Gravino ha anche annunciato la prossima uscita cinematografica che lo vede coinvolto: un film del regista Gianluca Jodice che racconta gli ultimi tre mesi di vita dei reali francesi Maria Antonietta e Luigi XVI prima della ghigliottina.  

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