Moby a Msc, Aponte salva Onorato e compra il 49% con 150 milioni di euro

Il gruppo Msc cresce ancora e si rafforza sulla rotta commerciale tra Livorno e Olbia

Moby al gruppo Msc
Moby al gruppo Msc
di Antonino Pane
Mercoledì 6 Settembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 7 Settembre, 07:22
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Ora è ufficiale: il 49% di Moby appartiene al Gruppo Msc. Dopo aver preso interamente Gnv, l'armatore Gianluigi Aponte rafforza la sua presenza nel settore dei traghetti e “salva” la famiglia di Vincenzo Onorato da un vorticoso flop finanziario che rischiava di portare a un clamoroso fallimento. Msc ha subito impresso la svolta decisiva: non più un ingresso al 25%, come pure si era paventato inizialmente, ma con 150 milioni di euro ha acquisito il 49% del capitale di Moby e, con tutta probabilità, anche la possibilità di opporsi a eventuali scelte non gradite. Con questa iniezione di liquidità, e l'omologa del concordato preventivo di Moby con i creditori del luglio scorso, ora la Sas Shipping Agencies Services Sarl, detiene praticamente la metà del capitale sociale di Moby.

Ed è proprio grazie all'ingresso di Msc che a luglio scorso Moby ha messo in rotta tra Livorno e Olbia il supertraghetto Moby Fantasy.

E non basta. È in arrivo anche il secondo, Moby Legacy, i due traghetti più grandi e green che operano nel Mediterraneo.

E così l'annuncio che le famiglie Aponte e Onorato avevano diffuso congiuntamente qualche mese fa, ora ha l'imprimatur delle cifre. Rileggiamolo. «La famiglia Aponte e la famiglia Onorato sono felici di comunicare di aver raggiunto un'intesa finalizzata a un aumento di capitale in Moby S.p.a. da parte del gruppo Msc. Quest'aumento di capitale è finalizzato a saldare Tirrenia in amministrazione straordinaria per consentire l'immediato risanamento del gruppo Moby e nell'interesse dei suoi 6.000 lavoratori. Il gruppo Msc entrerà in Moby con una partecipazione di minoranza». E così è stato. I 150 milioni immessi da Msc e soprattutto le garanzie che offre il nome di Aponte hanno placato i creditori di Tirrenia e ha anche consentito di arrivare a un accordo con il ministero dello sviluppo economico che ha incassato subito la metà del debito di 180 milioni di euro derivato dalla privatizzazione di Tirrenia. 

All'ingresso di Msc in Moby si era opposto il Gruppo Grimaldi per l'aspetto dominante che viene riferito al Gruppo Aponte in quanto già proprietario di Gnv. Ma c'è anche un aspetto commerciale perché si rafforza, con l'ingresso delle nuove navi, la forte posizione di Moby sulla rotta commerciale più remunerativa, quella tra Livorno e Olbia.

Per quanto riguarda la posizione dominante di Msc nei porti italiani la risposta è arrivata direttamente dal presidente esecutivo del Gruppo Msc, Diego Aponte, a margine della festa per il battesimo di Msc Nicola Mastro, il colosso dei mari capace di caricare 24.176 contenitori, la nave più grande mai giunta in un porto italiano. «La nostra posizione - ha detto - è frutto di anni e anni di lavoro, di investimenti e di straordinaria visione della blue economy mirata alla tutela del mare. Oggi abbiamo 180mila dipendenti nel mondo e se contiamo a lavorare e ad investire lo facciamo per queste persone, per le loro famiglie, per tutti coloro che ogni giorno lavorano per la crescita di Msc».

Già, la crescita. I traghetti, le supernavi portacontenitori che sono diventate 760, e le crociere che si avviano a toccare nuovi record di passeggeri trasportati. E anche su questo fronte ci sono nuovi arrivi: oggi a Sestri Levante, nello stabilimento Fincantieri, galleggerà per la prima volta Explora II e, contemporaneamente sarà tagliata la prima lamiera di Explora III, le navi del nuovo marchio del lusso, Explora Journeys, per il quale il Gruppo Aponte ha ordinato a Fincantieri sei unità. 

 

E non solo navi. Diego Aponte ha confermato anche il forte interessamento del trasporto su ferro per medio raggio e in particolare la trattativa in corso per l'acquisizione di Italo. «Abbiamo un ottimo rapporto - ha detto - con il Fondo Gip che già partecipa in nostre attività infrastrutturali. Nel mondo muoviamo già più di 120 locomotive e il ferro ci sembra la soluzione più adatta per spostamenti Green nel medio raggio. Entro fine anno credo che arriveranno buone novità da Italo non solo per il trasporto merci ma anche passeggeri». Insomma Msc guarda sempre più da vicino ad una mobilità a tutto tondo. L'atterraggio anche nel settore aereo è già avvenuto e non sono stati affatto esclusi nuovi orizzonti. «Su Ita abbiamo voltato pagina - ha detto Aponte - e Lufthansa sta seguendo la sua rotta. Questo non significa che voltiamo le spalle alla signora Meloni. Se il governo italiano ci chiama noi certamente faremo la nostra parte».

Insomma con questi orizzonti anche il salvataggio di Moby tutto sommato può ritenersi solo un investimento fatto per aiutare un armatore in difficoltà che, tra l'altro, siede nella stessa associazione di imprenditori. Sia il Gruppo Aponte con tutte le sue società, sia la Famiglia Onorato fanno parte di Assarmatori. E nel porto di Trieste tra i primi a congratularsi con Diego Aponte, per il battesimo della Nicola Mastro, è stato proprio il presidente di Assarmatori, Stefano Messina. 

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