Pomigliano: camorra e spaccio di droga, sconto di pena per il boss Bruno Mascitelli

La sentenza della Corte d'Appello

Il blitz dei carabinieri contro il clan Mascitelli in una foto d'archivio
Il blitz dei carabinieri contro il clan Mascitelli in una foto d'archivio
di Luigi Sabino
Domenica 9 Luglio 2023, 12:14 - Ultimo agg. 14 Luglio, 14:32
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Sconti di pena per boss e gregari del clan Mascitelli di Pomigliano d’Arco. E’ quanto deciso dalla V Sezione della Corte d’Appello di Napoli al termine del processo di secondo grado che ha visto, alla sbarra, ventuno appartenenti al sodalizio criminale colpito dalle indagini dei carabinieri che portarono, nel dicembre di tre anni fa, all’esecuzione della misura cautelare. Tra i personaggi coinvolti nel blitz spicca il nome di Bruno Mascitelli, indicato come il capo del sodalizio. Per lui, in primo grado l’accusa era riuscita a ottenere una condanna a venti anni di reclusione, condanna, poi, che i giudici di secondo grado hanno ridotto a tredici anni e otto mesi. Sconti di pena anche per tutti gli altri imputati tra cui Carmine D’Ambrosio che dagli iniziali tredici anni e quattro ha incassato una condanna a sette anni e venti giorni di reclusione grazie alla linea difensiva adottata dal suo legale, l’avvocato Assunta Arcopinto.

La penalista, infatti, è riuscita a convincere il collegio giudicante della concessione delle attenuanti generiche dopo che, nel corso di giudizio di primo grado, aveva già fatto cadere, per il suo assistito, la pesante accusa che fosse tra i promotori del gruppo malavitoso. A beneficiare della rimodulazione verso il basso delle condanne di primo grado anche Giuseppe D’Ambrosio per cui è stato deciso uno sconto di pena di quasi sette anni sui venti iniziali richiesti dalla pubblica accusa, Raffaele Rescigno che dovrà scontare poco più di sette anni a fronte degli oltre tredici richiesti e Danilo Ciccarelli che si è visto ridurre la condanna iniziale di circa un terzo. Decisione che, ad ogni modo, non altera quanto emerso nel corso delle indagini condotte dai carabinieri di Castello di Cisterna sull’operatività del sodalizio Mascitelli.

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In particolare, servendosi anche delle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, i militari erano riusciti a ricostruire non solo l’organigramma del gruppo ma anche i suoi affari. Mascitelli, già in passato legato ai vertici dell’ormai dissolta cosca Sarno di Ponticelli, sarebbe riuscito a prendere il controllo, servendosi di suoi referenti, dello spaccio di droga nei comuni di Pomigliano d’Arco e di Castello di Cisterna.

Servendosi anche di una notevole forza intimidatrice il clan di ‘o Canotto, questo il soprannome di Mascitelli negli ambienti malavitosi, sarebbe, quindi, riuscito a imporsi sulla scena vesuviana condizionando, grazie anche a strategiche alleanze con cosche del capoluogo, anche quanto avveniva nel territorio di Napoli.

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