Napoli, emergenza writer nel centro storico, imbrattato l'opus reticulatum dell'antica Neapolis

La "finestra temporale", sulla parete della chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta rovinata dai vandali

Emergenza writer al centro storico, imbrattato l'opus reticulatum, dell'antica Neapolis
Emergenza writer al centro storico, imbrattato l'opus reticulatum, dell'antica Neapolis
di Antonio Cangiano
Lunedì 8 Aprile 2024, 16:59
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C'è tanta storia tra i vicoli di Napoli, la si scopre con lo sguardo quando si posa su vecchi edifici, chiese e Campanili, dove spesso affiorano anche le testimonianze dell'antica Neapolis.

È il caso della “finestra temporale”, sulla parete della chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, in pieno centro storico.

 Un tratto di mura in opus reticulatum, lasciato a vista, che rievoca un passato lontano quando l'edificio religioso, tra i più interessanti dal punto di vista storico ed artistico di Napoli, fu realizzato su una basilica Paleocristiana che a sua volta inglobava un precedente tempio pagano dedicato a Diana.

Una preziosa testimonianza del passato che, tuttavia, non ha scoraggiato moderni vandali, insensibili alla storia della propria città.

Così un vistoso tag, realizzato con lo spray, dimostrazione del loro scellerato passaggio, ha rovinato l'opera reticolata.

 

Sul caso è intervenuto amareggiato, l'antichista Enzo Di Paoli: «Purtroppo queste persone sono talmente ignare dei danni che provocano, che spesso possono diventare irreparabili. Una cosa è imbrattare un elemento lapideo, dove è possibile intervenire successivamente con operazioni di ripulitura, diversamente danneggiare con vernice polimeriche, superfici porose come le pietre di tufo, che assorbono fortemente il colore.

 

Una vecchia proposta, prevedeva un pannello di plexiglass a protezione dell'opus reticulatum, ma non è mai stato realizzato.

Il problema del centro storico a Napoli, è la mancanza di un approccio reattivo e immediato al vandalismo urbano, come diversamente accade nelle altre città d'arte in Italia, dove gli interventi sono celeri ed efficaci.

A Napoli, invece, il danno si cronicizza, facendo del nostro centro antico un panorama di scritte e scarabocchi».

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