Affari e camorra: l'area industriale di Marano, un'operazione partita negli anni Novanta

Affari e camorra: l'area industriale di Marano, un'operazione partita negli anni Novanta
di Ferdinando Bocchetti
Mercoledì 24 Maggio 2017, 08:23
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È una storia, quella dell'area Pip di via Migliaccio, partita molti anni fa. Alla fine degli anni Novanta, infatti, la giunta Bertini, sindaco di Rifondazione, prepara gli atti di gara per la realizzazione di un complesso industriale nella zona periferica della città. Ad aggiudicarsi quella gara, un project financing, è la Cesaro costruzioni srl, che affida poi i lavori per la realizzazione dei capannoni a una società di scopo: la Iniziative industriali di Sant'Antimo.

I lavori iniziano tra il 2009 e il 2010. Vengono realizzati capannoni (alcuni dei quali non a norma), ma anche fogne, strade e un impianto di illuminazione. La modalità di esecuzione delle opere finiranno, poi, nel mirino della Dda di Napoli. L'arteria di accesso al Pip viene sequestrata ma i magistrati, dopo le proteste delle maestranze, autorizzano l'accesso ai capannoni ai soli lavoratori ed imprenditori della zona. La società dei Cesaro è inoltre beneficiaria di 4 milioni di euro: fondi stanziati dalla Regione per "favorire lo sviluppo economico nell'area, incentivando le imprese attraverso la riduzione dei prezzi di vendita dei capannoni". Anche su quello stanziamento si accendono i riflettori dei magistrati di Napoli.
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