Napoli est, Maestri di strada in attesa di fondi: «Servizi a rischio»

«Dopo 11 pec e la richiesta di accesso agli atti non è arrivata ancora una risposta»

Napoli est, Maestri di strada in attesa di fondi: «Servizi a rischio»
Napoli est, Maestri di strada in attesa di fondi: «Servizi a rischio»
di Giuliana Covella
Martedì 7 Novembre 2023, 11:00
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I minori di Napoli est rischiano di rimanere senza i loro maestri di strada. A paventare l'ipotesi è l'omonima associazione guidata da Cesare Moreno, che denuncia la mancata erogazione dei fondi da parte del ministero dell'istruzione per un progetto nato in pieno lockdown. La onlus che opera nei quartieri di Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio è in credito di 140mila euro, «ma dopo più di due anni ancora non siamo stati pagati», sottolinea il maestro. Il finanziamento era stato deciso da Giovanna Boda, ex capo dipartimento del Miur oggi imputata in un processo per corruzione. In attesa che lo stato di impasse si sblocchi, Il Mattino è venuto a conoscenza che - visto che i fondi erano stati congelati in seguito all'inchiesta giudiziaria - il dicastero di Giuseppe Valditara dovrà ora rifare tutte le verifiche. In caso positivo tutti gli enti terzi saranno regolarmente pagati. 

«Dopo 11 pec e la richiesta di accesso agli atti non è arrivata ancora una risposta. Sono passati 28 mesi e sul tavolo abbiamo una fattura di 470mila euro del ministero dell'Interno, più i 140mila euro che attendiamo da quello dell'istruzione», tuona Moreno. La vicenda ha avuto inizio nel marzo 2020, quando l'ex ministra Azzolina convocò alcune associazioni per chiedere il loro contributo per il lockdown. Maestri di Strada aveva già attivato con risorse proprie il progetto Coronauti destinato ai bambini e alle famiglie. «A tempo record il 4 aprile ci fu comunicato che il progetto era stato finanziato e il 16 aprile eravamo già in strada a distribuire Pacchi Viveri per la Mente, ricevendo il 30% della cifra stanziata (60mila su 200 mila)». Pochi giorni prima della fine delle attività nell'aprile 2021 il coinvolgimento della ex dirigente del Miur in un'inchiesta bloccò i pagamenti. «Siamo presenti in 18 scuole della VI Municipalità e abbiamo per ognuna circa un migliaio di ragazzi che potremmo non seguire più». Moreno è come sempre operativo insieme agli altri educatori nella sede di via Curzio Malaparte a Ponticelli. «Li ospitiamo all'interno del centro polifunzionale intitolato a Ciro Colonna, vittima innocente dei clan.

Ma da più di due anni stiamo lavorando con riduzione e dilazione degli stipendi per gli operatori, di cui ne abbiamo già persi tre. Sopravviviamo grazie alle donazioni di privati e a una banca meritoria che ci ha prestato soldi fidandosi della nostra serietà. Ma fino a quando potremo andare avanti?». 

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«Il governo ha dato molto risalto all'approvazione del decreto Caivano - affermano i componenti della segreteria nazionale del Pd Irene Manzi e Marco Sarracino - ma non interviene in altre zone difficili del Paese dove operano realtà del terzo settore che colmano l'assenza di politiche sociali, educative e di depauperamento delle risorse per le scuole». 

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