Napoli, nuova manifestazione dei commercianti: «Noi invisibili come fantasmi»

Napoli, nuova manifestazione dei commercianti: «Noi invisibili come fantasmi»
di Antonio Folle
Giovedì 5 Novembre 2020, 21:16 - Ultimo agg. 21:42
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Sono giorni di crisi nera per i commercianti napoletani. Il coronavirus ha assestato un colpo durissimo alle casse delle attività - soprattutto nel settore dell'abbigliamento - e il rischio sempre più concreto è di veder scomparire decine di negozi, soprattutto a conduzione familiare, che non potranno reggere il difficile inverno che si approssima. Stasera a piazza dei Martiri hanno sfilato decine di commercianti vestiti da fantasmi che hanno voluto rappresentare il loro essere invisibili agli occhi delle istituzioni.

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«Se andiamo avanti di questo passo almeno il 50% delle attività commerciali napoletane sarà costretto a chiudere per sempre - spiega Carla Della Corte, presidente di Confcommercio Napoli - perchè siamo alle prese con una crisi senza precedenti che ci sta letteralmente mettendo in ginocchio.

Bisogna intervenire subito per scongiurare il peggio - prosegue -, i commercianti napoletani chiedono al Governo e alla Regione Campania i ristori previsti per le attività che si trovano attualmente in zona rossa. La Campania oggi è zona gialla, ma noi ormai da diversi mesi siamo praticamente in lockdown visto che nei nostri negozi non entra più nessuno».

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La manifestazione di piazza dei Martiri ha fatto il pari con altre manifestazioni analoghe organizzate a Salerno, a Castellammare di Stabia e a Sorrento. Durante l'occupazione simbolica della piazza i commercianti partenopei hanno improvvisato un pittoresco girotondo intorno alla piazza, qualcuno al grido di «libertà» o di «resistiamo».

Mentre i commercianti si riunivano per chiedere contributi a fondo perduto commisurati al calo del fatturato, azzeramento dell'IVA ed altri sgravi fiscali, negli stessi minuti via Toledo, la principale via dello shopping del capoluogo partenopeo, era letteralmente presa d'assalto da migliaia di napoletani. Decisamente pochi, però, quelli che entravano nei negozi per fare acquisti. La stragrande maggioranza dei napoletani preferiva fermarsi a guardare le vetrine, forse con la speranza di poter acquistare qualcosa in tempi migliori per tutti. 

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