Omicidio di Giogiò a Napoli, il pm chiede 20 anni di carcere

Il giudice Umberto Lucarelli ha rigettato la richiesta di messa alla prova, si attende la sentenza

Il sit-in per Giogiò
Il sit-in per Giogiò
Martedì 19 Marzo 2024, 13:05 - Ultimo agg. 14:56
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Il pm della Procura dei Minori ha chiesto 20 anni di carcere per il 17enne imputato dell'omicidio di Giovanbattista Cutolo. Il giovane musicista ucciso la sera del 31 agosto scorso a Napoli. Si attende ora la decisione del giudice. 

«Fu un omicidio volontario e senza alcuna motivazione». Questa la motivazione con cui il pm ha chiesto la condanna a vent'anni. Il giudice Umberto Lucarelli ha rigettato la richiesta di messa alla prova avanzata dall'avvocato Davide Piccirillo per il suo assistito, per il quale l'accusa ha chiesto il massimo della pena prevista per un minorenne.

«Almeno è stata rigettata la richiesta di messa alla prova - afferma la mamma di Giogiò, Daniela Di Maggio, uscendo dall'aula - la nostra è solo una richiesta di giustizia altrimenti sarà rivoluzione». In aula erano presenti sia mamma Daniela, insieme all'avvocato Claudio Botti, ma anche i familiari del killer che ha confessato di aver sparato, ma senza intenzione di uccidere.

Nel pomeriggio è prevista la sentenza. Da stamattina, una cinquantina di persone sono in via Colli Aminei in sit in all'esterno del tribunale per i Minorenni di Napoli con lo striscione "Giustizia per Giogiò".

 

«Il pubblico ministero ha fatto un'arringa meravigliosa, perché dalla ricostruzione delle telecamere e di tutte le testimonianze di chi era presente, si è visto che ha estratto la pistola contro Giogiò, che non c'entrava niente, e ha sparato. Prima due colpi, poi ha rincorso Giogiò e ne ha sparato il terzo mortale, perché aveva il gusto di uccidere» ha proseguito Daniela Di Maggio. «Il pm ha chiesto vent'anni - ha aggiunto - dicendo che poteva fare una strage, perché uno dei colpi poteva anche colpire e uccidere un altro ragazzo». La madre del ragazzo ucciso ha sottolineato che «in aula ho dovuto vedere - ha detto - il killer di mio figlio che in carcere sta facendo il pizzaiolo. L'ho visto tutto bello, ma che non sapeva articolare un pensiero. Praticamente rispondeva in subcultura a tutto quello che gli imboccava il suo difensore. Non ha chiesto scusa, ha detto 'mi dispiace perché non si può tornare indietro', ma sempre con sguardo basso. Ha sparato per il gusto di sparare, quando gli hanno chiesto come mai sapeva sparare ha risposto che a Capodanno comprava le pistole e sparava. A capodanno invece di sparare i tracchi come faceva Giogiò, lui utilizzava la pistola»

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La donna ha parlato anche del contatto visivo con il ragazzo sotto processo: «Quando mi ha incrociato lo sguardo - ha detto - lo abbassava, stavamo a un metro di distanza, poteva anche dire 'signora Daniela vi voglio abbracciare, perdonatemi', ma non c'è stato un momento di pentimento. Io non perdono chi mi ha ucciso un figlio meraviglioso, che poteva dare tantissimo alla società e ce lo stiamo piangendo. Io oggi per sentire tutto questo sono invecchiata di trent'anni. Il mio avvocato con grande carineria mi diceva 'esci fuori, ti fa male'. Ma io ho risposto no, come può fare male più, dopo che ho perso Giogiò?». La mamma del ragazzo ucciso ha concluso dicendo che «neanche 20 anni vogliono dargli? Se non prende 20 anni faremo rivoluzione!». 

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