Napoli, stampella a de Magistris:
il caso Fi finisce sul tavolo di Berlusconi

Napoli, stampella a de Magistris: il caso Fi finisce sul tavolo di Berlusconi
di Luigi Roano
Giovedì 19 Novembre 2020, 08:53
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Domani - al più tardi l'inizio della prossima settimana - si chiarirà se davvero Forza Italia a Napoli farà da stampella al sindaco Luigi de Magistris, oppure ascolterà le grida di dolore degli alleati e della base che in queste ore stanno togliendo fiato e certezze alla coppia Fulvio Martusciello-Stefano Caldoro che tifano per l'opzione stampella. Certo è che domani è programmata una telefonata tra il coordinatore regionale di Fi Domenico De Siano e il numero uno del partito Silvio Berlusconi. Toccherà a lui dire l'ultima parola su come Fi dovrà comportarsi in Consiglio comunale. Per il sindaco le sensazioni non sono buonissime, in Fi c'è chi spinge per la linea dura fino a dichiarare incandidabile chi appoggerà De Magistris. I numeri in Aula sono contro il sindaco: sono 18 i sì - giova ricordare che la maggioranza è a quota 21 - e 18 i no con le opposizioni che hanno la possibilità di allargarsi. Il pareggio non basterebbe all'ex pm perché per far passare un provvedimento serve la maggioranza, fosse anche un voto in più. In Fi - nella sostanza - è battaglia, c'è una spaccatura. Berlusconi ascolterà De Siano, che elencherà le conseguenze di un eventuale appoggio a de Magistris. Poi il Cavaliere tirerà le somme.


IL VERTICE
De Magistris è appeso a un filo e la sua salvezza passa per Berlusconi e per il Pd. Sul cavaliere a breve si conosceranno le sue decisioni. Sui dem ieri a Palazzo San Giacomo c'è stato un vertice tra il sindaco, il segretario Marco Sarracino, il presidente Paolo Mancuso e i tre consiglieri comunali. Il risultato è stato un buco nell'acqua. Resta il no del Pd al bilancio. Al di là delle dichiarazioni ufficiali la partita de Magistris se la gioca con il Pd se fa un passo indietro doppio: ritirare Alessandra Clemente da candidata sindaca e appoggiare quello che proporranno quelli del centrosinistra. Sul sindaco c'è il pressing del suo gruppo demA, che non vede bene eventuali alleanze - se anche strategiche - con il centrodestra. Gli arancioni in purezza, quelli dei centri sociali, inoltre, hanno sempre contestato la designazione della Clemente e se il sindaco cedesse avrebbero a loro volta una doppia vittoria. Per demA stanno lavorando il capogruppo Rosario Andreozzi e Salvatore Pace, da Sinistra c'è Mario Coppeto che sta cercando di convincere l'ex pm alla retromarcia in nome dell'unità del centrosinistra e allo stesso modo anche il Pd a essere meno rigido.

Perché se i dirigenti dei dem a parole dicono no, hanno la spina nel fianco del gruppo consiliare che invece è molto più conciliante.

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IL TOUR
In questo scenario oggi de Magistris sarà a Roma in audizione in Commissione antimafia. Sono stati programmati incontri politici con molti partiti, tuttavia non si hanno notizie di faccia a faccia con quelli del Pd a Roma né con Fi. Depistare è il gioco preferito dei politici, ma è anche vero che l'ex pm la porta che troverà aperta di sicuro è una sola: quella di Roberto Fico, presidente della Camera e tra i big del M5S. Ma i pentastellati napoletani fanno a capo alla corrente a lui avversa... Cosa intende fare dunque il sindaco? Aspettare davvero le decisioni di Fi? Rinnegare la Clemente per un patto con il Pd? Tutto è ancora aperto tranne una certezza: per salvarsi de Magistris deve centrare la cruna di un ago in movimento e bendato.

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