NapoliServizi, via alla cassa integrazione. De Magistris: un patto per riconvertire l'azienda

NapoliServizi, via alla cassa integrazione. De Magistris: un patto per riconvertire l'azienda
di Luigi Roano
Mercoledì 29 Aprile 2020, 08:30 - Ultimo agg. 15:03
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«Sospensione temporanea del lavoro del personale dipendente con intervento ordinario di integrazione salariale per Covid 2019». Questa l'intestazione della lettera inviata dai vertici della NapoliServizi ai sindacati e ai 1622 dipendenti dell'azienda interamente comunale che ha per amministratore unico l'ex assessore alle Finanze Salvatore Palma. Dopo Anm e Asìa scatta anche per loro la cassa integrazione con accesso al Fis, acronimo che sta per Fondo di integrazione salariale. Oggi è previsto l'incontro con i sindacati, poi la procedura scatterà. La crisi sanitaria si abbatte sulle aziende pubbliche inesorabilmente e anche sulla NapoliServizi nonostante in queste settimane gli operatori di quella società siano stati impegnati sul fronte delle sanificazioni e della distribuzione di generi alimentari alle famiglie più fragili. 
 

 

Perché la NapoliServzi ricorre alla Cig? La sostanza è che alcune attività sono state sospese per decreto, basta pensare alle affissioni pubblicitarie, giusto per fare un esempio, e la conseguenze è che c'è personale non operativo. Un costo non sostenibile per un'azienda che da sempre vive sul filo da un punto di vista economico e finanziario. Vale la pena sottolineare che la procedura per accedere al Fis prevede che tutto il personale - i 1622 lavoratori - deve essere inserito nella richiesta, ma è chiaro che accederanno alla Cig una parte dei dipendenti e soprattutto non nello stesso momento. Altrimenti si avrebbe il paradosso che si risparmierebbero 4,5 milioni al mese di stipendio ma se ne perderebbero 5,5 in produttività. Una rotazione che inizierà dal personale ultrasessantacinquenne - circa 80 unità - già sostanzialmente inattivo perché portatore di patologie che lo rendono inabile a molte funzioni e a 120 operai. Meccanismo di tipo orizzontale - questa l'ipotesi dell'azienda, ma oggi ci sarà da fare i conti con i sindacati - che coinvolgerà però a turno di fatto l'intera platea dei lavoratori della NapoliServizi fino al 31 agosto. E naturalmente chi entrerà nella rotazione perderà tra il 10 e il 20% dello stipendio, non poco. La mossa dei vertici dell'azienda ha avuto ripercussioni forti anche in Consiglio comunale. Dove il capogruppo di demA Rosario Andreozzi è stato molto esplicito nel chiamare in causa il sindaco Luigi de Magistris: «Non sono d'accordo - dice il consigliere di demA - con la manovra dell'amministratore unico sull'apertura della Cig per una parte dei dipendenti della NapoliServizi perché questi lavoratori che già hanno contribuito ad aiutare la città nell'emergenza potrebbero collaborare ancora ad assicurare molti servizi che altrimenti non si riuscirebbe a erogare. Spero che il sindaco de Magistris intervenga». E l'ex pm ha raccolto l'assist: «Ipotesi che non esiste, a meno che non si tratti di quel personale che non può in nessun caso essere riconvertito ad altre mansioni». Senza giri di parole il sindaco sposa la linea di Palma. Un meccanismo che anzi de Magistris è pronto ad allargare: «Non dobbiamo fare finta di non sapere che il Comune non incassa più nulla, sto lavorando a un piano di riconversione del personale: penso ai trasporti che saranno utilizzati da un ventesimo dei napoletani. Al personale delle scuole. Serve un grande patto tra tutte le forze del Consiglio comunale con i sindacati perché altrimenti non ne verremo a capo». Poi de Magistris al riguardo fa un appello al Governo: «Senza un piano salva-Comuni i Comuni presto non esisteranno più. La fase due ricadrà sui municipi, saremo noi il fronte della ripartenza».
 

Le altre due grandi malate del Comune: Anm con il calo del 90% del traffico passeggeri e degli incassi - perde 4 milioni al mese - ha ridotto del 40% il servizio di trasporto pubblico e messo in Cig 569 lavoratori. Con il paradosso che con la fase 2 serviranno più bus in strada e dunque più autisti perché nei bus e nella metro la capienza verrà dimezzata. Quindi Asìa, l'azienda per la raccolta rifiuti, che ha messo in Cig, con accesso al Fis come NapoliServizi, 90 unità. Lavoratori che principalmente custodivano le isole ecologiche che come è noto sono ormai chiuse da un mese per decreto. 

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