Barista picchiata dopo il lavoro, il dramma di Martina: «Non so chi siano, ma volevano sfregiarmi e ci sono riusciti»

È stata aggredita alle 2 di notte, dopo aver concluso il turno in un pub di Prato

Barista picchiata da due uomini dopo il lavoro, il dramma di Martina: «Non so chi siano, ma volevano sfregiarmi e ci sono riusciti»
Barista picchiata da due uomini dopo il lavoro, il dramma di Martina: «Non so chi siano, ma volevano sfregiarmi e ci sono riusciti»
di Redazione web
Mercoledì 22 Febbraio 2023, 18:08 - Ultimo agg. 18:30
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Un agguato in piena regola. Martina Mucci, barista di 28 anni, stava tornando a casa dopo il lavoro come faceva ogni volta, quando è stata aggredita. È accaduto fuori da un pub a Prato, alle due di notte tra lunedì e martedì. Due uomini le si sono avvicinati e l'hanno picchiata brutalmente, lasciandola a terra con il volto tumefatto,

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Il racconto

«Non li conoscevo, secondo me non sono nemmeno di Prato.

Ma una cosa la so: volevano sfregiarmi, volevano rovinarmi il viso. E in qualche modo ci sono riusciti», ha confessato a La Nazione. La polizia propende per l'ipotesi della rapina, ma la 28enne non è convinta. «Se quei due uomini avessero voluto solo rapinarmi sarebbe finito tutto in pochi istanti, avrebbero preso la borsa e sarebbero scappati subito. Peso quaranta chili, ho provato a reagire ma quale resistenza avrei mai potuto opporre?», spiega.

«Non solo, avevo le chiavi di casa in borsa, addirittura avrebbero potuto entrare e prendere quello che volevano. Invece se ne sono andati solo quando un condomino ha acceso la luce, forse per le mie urla o forse per caso», ha detto. L'aggressione le è valsa un occhio tumefatto, il naso rotto, dodici punti di sutura tra il sopracciglio e la testa e i denti scheggiati.

«Adesso mi voglio riprendere ma non sarà facile, mi dovrò sistemare i denti, anche per mangiare - continua la ragazza - Credo che serviranno tempo e anche soldi, perché me li hanno rovinati. Devo comunque andare avanti. Ho solo paura che non si sentano soddisfatti, che pensino di non aver finito, perché sono stati messi in fuga all’improvviso. E continuo a chiedermi: perché, perché a me?», ha concluso.

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