Incidente A4, i funerali a Riccione: 7 bare allo stadio. Il dolore dei familiari: «Nessuno muore finché resta nei cuori»

Strage in A4, migliaia allo stadio di Riccione per i funerali. I familiari: «Nessuno muore finché resta nei cuori»
Strage in A4, migliaia allo stadio di Riccione per i funerali. I familiari: «Nessuno muore finché resta nei cuori»​
di Emiliana Costa
Giovedì 13 Ottobre 2022, 18:31 - Ultimo agg. 22:48
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RICCIONE - «Nessuno muore finché vive nei cuori di chi resta». È lo straziante striscione affisso allo stadio Nicoletti di Riccione dove oggi pomeriggio, giovedì 13 ottobre, sono stati celebrati i funerali collettivi delle sette vittime della strage del pulmino di volontari e disabili in A4, avvenuto lo scorso 7 ottobre.

Le sette bare, tutte uguali adornate da rose rosse, straziano il cuore dei tantissimi presenti. Le vittime della tragedia sono il conducente, Massimo Pironi, 63 anni, ex sindaco di Riccione, Valentina Ubaldi (22), Rossella De Luca (37) e il fidanzato Alfredo Barbieri (52), Francesca Conti (25), Maria Aluigi (34) e l'educatrice Romina Bannini (36), l'unica a essere estratta da quell'inferno ancora in vita.

Morta due giorni dopo.

A celebrare la funzione davanti allo stadio gremito come fosse un concerto, il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi che nel corso della commovente liturgia ringrazia le sette vittime: «Grazie fratellini e sorelline, perché Dio ha permesso che voi continuiate a vederci e a sentirci». 

 

Quel terribile venerdì

Era lo scorso venerdì 7 ottobre quando il Fiat Ducato della Onlus Centro 21, su cui viaggiavano le sette vittime, si è schiantato contro un tir fermo in colonna sul tratto maledetto dell'A4, in direzione Venezia-Trieste. Il pulmino era partito nel primo pomeriggio da Riccione per raggiungere borgo di Lauco, in provincia di Udine. La comitiva avrebbe dovuto prendere parte all’iniziativa “Ventuno cuori in osteria” organizzata nella frazione di Vinaio in collaborazione con il centro per l’educazione Zaffiria di Rimini. 

In quel momento lungo la A4 erano segnalati rallentamenti a causa del traffico intenso tra Meolo–Roncade e il bivio A4/A28 (Nodo di Portogruaro). Il conducente del furgone, l’ex sindaco romagnolo Pironi, non sarebbe riuscito ad evitare l’impatto con il mezzo che lo precedeva, un tir in movimento lento a causa di una coda. Un urto devastante, con il Ducato che si è accartocciato sotto il camion. Tra le ipotesi, quella di un malore del conducente Massimo Pironi. Non ci sarebbero tracce di frenata nel punto dello schianto.

 

Romina, l'ultima vittima

Sei passeggeri del pulmino sono morti in quell'inferno tra rottami e lamiere, solo l'educatrice 36enne Romina Bannini è stata estratta in gravissime condizioni ma viva. Trasportata d'urgenza all'ospedale Ca' Foncello di Treviso, anche per lei purtroppo non c'è stato nulla da fare: è morta domenica 9 ottobre.

La 36enne era seduta sul sedile posteriore del furgone. Le condizioni della giovane donna erano apparse subito disperate, ma si è sperato fino all'ultimo che potesse farcela. Ma quando è arrivata la notizia della morte cerebrale ogni speranza si è spenta.

Una ragazza «solare, piena di energia, che incarna perfettamente il concetto di gioia», così la descrivono gli amici. Oggi l'ultimo straziante saluto anche per lei, nella bara con le rose rosse, accanto ai suoi sei amici.

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