Chiusura scuole e ritorno alla didattica a distanza saranno valutati da prefetto e sindaci in base al quadro epidemiologico locale. È quanto deciso ieri dalla Unità di crisi della Regione. «Auspichiamo scelte condivise con i presidi però», avverte Claudio Naddeo, portavoce provinciale dei presidi salernitani nonchè presidente Associazione nazionale presidi. Partirà a breve - fa sapere inoltre la Regione - la campagna vaccinale per i docenti. Nel Salernitano sono più di 9mila i docenti tra i 48 e i 50 anni da vaccinare e più di 200 i prof fragili (ben 48 a Salerno).
«Bene l'inizio della vaccinazione per i docenti, era una nostra richiesta», continua Naddeo. Ma resta lo scetticismo per una possibile chiusura delle scuole superiori dopo nemmeno due settimane di lezione in presenza. Intanto sempre tra i presidi a circolare nelle ultime ore è il dibattito sul prolungamento del calendario scolastico per il recupero delle lezioni perse, come trapelato tra i punti nell'agenda del premier incaricato Mario Draghi. «L'ipotesi di rimodulazione dell'anno scolastico non è da sottovalutare - aggiunge Naddeo, preside del Convitto-Trani - però sono errate le premesse, perché dire che adesso noi dobbiamo prolungare l'anno scolastico per il tempo perso sembra voler suggerire che i docenti non abbiano lavorato. E non è così. Se invece si pensa alla riconsiderazione dell'anno scolastico dando uno sguardo agli altri paesi europei, forse allora il momento è propizio - osserva Naddeo - Il mese di settembre potrebbe essere utilizzato interamente per la progettazione didattica e gli incontri collegiali e per un recupero non frettoloso per alunni con svantaggi e difficoltà di apprendimento». «Bisogna premettere - dice Mimì Minella, portavoce dei presidi area sud del salernitano nonchè preside del Parmenide di Roccadaspide - che i docenti e gli alunni non sono stati fermi in tutti questi mesi di sospensione didattica.
Le fa eco Anna Laura Giannantonio, preside del liceo Da Procida. «Sinceramente mi viene spontaneo chiedermi che senso abbiano avuto tutti questi mesi in cui si è ricorso a didattica a distanza e didattica integrata a garanzia del diritto allo studio degli studenti. Non mi sembra che i docenti abbiano perso tempo nel periodo dell'emergenza Covid, anzi...», sostiene Giannantonio. Barbara Figliolia, preside del liceo Severi, boccia il prolungamento dei giorni di scuola a fine giugno o inizio luglio. «Non concordo - ammette Figliolia - è come sminuire il lavoro egregio che stanno portando avanti docenti e studenti sin dall'inizio della pandemia. La scuola non si è mai fermata». Ma il picco di contagi avvicina anche il rischio di un nuovo stop alle lezioni in presenza. Il prefetto e i sindaci valuteranno eventuali ritorni alle lezioni a distanza. «Il criterio territoriale è la via più equilibrata, sperando sempre in uno stretto contatto tra i vari attori - rimarca Naddeo, presidente Associazione presidi - Vorremmo essere sentiti per valutare insieme i provvedimenti». I presidi restano convinti che le superiori debbano restare aperte. «Se la situazione sanitaria è critica - sostiene Andreola - allora dovranno agire anche in altri settori, non solo chiudendo le scuole. Nonostante le difficoltà la scuola in presenza è fondamentale».