Nocera Inferiore, neonata morta i genitori denunciano: «Uccisa da un esame invasivo»

Nella denuncia i genitori raccontano di un esame invasivo che ha rotto il sacco amniotico: la bimba avrebbe ingoiato il liquido che ha causato una infezione

La Tin di Nocera Inferiore
La Tin di Nocera Inferiore
di Nicola Sorrentino
Martedì 9 Gennaio 2024, 06:00 - Ultimo agg. 10 Gennaio, 20:06
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La Procura di Nocera Inferiore ha aperto un’indagine sulla morte di una neonata avvenuta tre giorni fa, dopo circa 13 ore dalla nascita. La piccola, venuta al mondo all’ospedale Umberto I di Nocera poco prima delle 18 di sabato scorso, è morta alle 06.30 del mattino del giorno successivo. La famiglia - una giovane coppia di 23 anni residente tra San Marzano sul Sarno e Pagani - ha sporto denuncia ai carabinieri. A loro dire, la gestione del parto sarebbe stata affrontata con «imperizia e imprudenza», oltre che con «mancanze» tali da condurre alla morte della figlia. Nelle prossime ore il sostituto di turno affiderà l’incarico al medico legale per l’autopsia, individuando - qualora lo ritenga necessario - i medici che hanno seguito, gestito e affrontato il parto della giovane madre. 

In particolare, secondo il racconto del padre della piccola, sarebbe stato un esame invasivo praticato da un medico a creare complicazioni alla neonata, nata dopo un taglio cesareo. Stando al racconto dei familiari, dagli ultimi tre tracciati effettuati negli ultimi mesi, non erano emersi problemi di alcun tipo. La coppia aveva scoperto di attendere una bambina ad aprile scorso, con la fase della gravidanza seguita fino a poco prima delle feste natalizie da un medico ginecologo di Nocera Inferiore. Successivamente, la coppia era stata assistita, con tanto di controlli, dal personale del reparto di Ginecologia dell’ospedale nocerino, con tracciati effettuati a cadenza settimanale. In un periodo compreso tra aprile e settembre scorso, da alcuni esami fatti dalla madre della piccola, era emersa la presenza prima di un batterio, poi di un diabete di secondo livello, regolarmente curati con antibiotico, integratore e la prescrizione di un regime di alimentazione adeguato. Una situazione non preoccupante, con gli operatori dell’ospedale, in una fase successiva, che - sempre secondo il racconto della famiglia - all’esito di ogni tracciato avevano sempre tranquillizzato la coppia, spiegando che la gravidanza proseguiva senza intoppi. Le cose si sarebbero complicate nei giorni precedenti al parto. Lo scorso 4 gennaio, la coppia si era recata in ospedale per tre volte, a causa di forti dolori addominali sofferti dalla madre. Per due volte era tornata a casa, rassicurata, anche dopo aver riscontrato “un’infezione vaginale” ed eseguito due tracciati, che avevano confermato che la situazione fosse regolare. I dolori si erano però fatti ancor più forti, costringendo la madre a tornare in ospedale una terza volta. A quel punto era stata ricoverata. Il giorno dopo, le fu praticato un esame invasivo che, stando alla denuncia, aveva provocato la rottura del sacco amniotico. La situazione risultava regolare per i medici, in serata, fino al pomeriggio di sabato. Poi la decisione di un cesareo d’urgenza, avendo riscontrato una “tachicardia fetale”. 

La piccola era nata nel pomeriggio ma con delle complicazioni, perché avrebbe «ingerito ed inalato» del liquido amniotico, che avrebbe determinato il rischio serio di un’infezione. Trasferita presso la Tin, veniva intubata e controllata attraverso ventilazione assistita. Nelle ore successive l’equipe avrebbe valutato anche un trasferimento presso il Santobono a Napoli per una specifica terapia. Con la situazione stabilizzatasi nelle ore successive, si era poi deciso di restare a Nocera. Le cose sarebbero precipitate nella notte, con il quadro clinico ad aggravarsi per un problema ai polmoni. Fino al decesso, intorno alle 6,30 del mattino.

A quel punto la famiglia si è rivolta ad un legale per sporgere denuncia.

L’altra sera, i carabinieri hanno sequestrato la cartella clinica della madre, così come della figlia, su disposizione della procura. Nelle prossime ore sarà nominato un medico legale che dovrà stabilire se qualcosa è andato storto prima, durante e dopo il parto.

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