#IlMessaggero145, Caltagirone: «Indipendenza e identità. La sfida è l'innovazione». Fitto: «Pnrr sfida del Paese, nessun ritardo». Giorgetti: «Roma centrale»

Lunedì 19 Giugno 2023, 17:46 - Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 08:35 | 4 Minuti di Lettura
Webinar 145 anni Messaggero

Dura da 145 anni il legame inscindibile fra il Messaggero e Roma: 145 anni di fatti, immagini e di parole, in cui si può ritrovare la quotidianità della Città Eterna. Roma Capitale simboleggia l’unità e il punto di equilibrio e di coordinamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il più grande progetto di rinnovamento del Paese.

I 145 anni del Messaggero, la Capitale verso il futuro

Le sfide del Pnrr, del Giubileo e di Expo come occasione per Roma e per il Paese. Il Messaggero dedica a questi temi un convegno a Villa Miani.

Francesco Gaetano Caltagirone: «La sfida è l'innovazione»

«Abbiamo compiuto 145 anni. Ci siamo visti 5 anni fa per i 140. Cosa è successo da allora? Varie cose non ordinarie. Il Covid, la guerra in Ucraina, il conseguente cambio di abitudini, anche nell'assumere informazione da parte del pubblico. Si è rafforzato un tipo di informazione su siti che tende a non avere un approccio scientifico ai problemi e abitua le persone a non verificare razionalmente quanto proposto, ma ad ascoltare chi urla più spesso e più forte slogan di facile assimilazione. Mi vengono in mente i no-vax. O peggio, il fai-da-te dell'informazione, che crea anche qualche incidente come vediamo. Questa controinformazione che esaspera i sospetti e nega la ragione influenza una parte del pubblico, la più debole, quella con scarsi elementi conoscitivi, che ha però reazioni socialmente rilevanti». Lo ha detto il presidente de Il Messaggero, l’imprenditore ed editore Francesco Gaetano Caltagirone.

«Aumentare la responsabilità di chi informa, non chiedendo atti di fede, ma un esame dialettico e razionale delle varie vicende, fornendo opinioni separatamente dai fatti - continua Caltagirone - Ci occorre ancora una volta citare Seneca, poiché ancora più attuale: “Da nulla bisogna guardarsi meglio che dal seguire come fanno le pecore il gregge che ci cammina davanti, dirigendosi non dove si deve andare, ma dove tutti vanno. E niente ci tira addosso i mali peggiori come andar dietro le chiacchiere della gente, convinti che le cose accettate per generale consenso siano le migliori e che, dal momento che gli esempi che abbiamo sono molti, sia meglio vivere non secondo ragione, ma per imitazione”».

«Abbiamo sempre ritenuto importanti per il giornale indipendenza, identità e ragione. Questo terzo punto è diventato più delicato a seguito dell'affievolirsi per una parte del pubblico il mettere la ragione al centro di ogni giudizio. Sta inoltre venendo meno quel senso di diffidenza, che è stato finora una forma di autoprotezione. Aggiungerei le caratteristiche che si impongono oggi, la prudenza e la moderazione - il pensiero dell'editore - La più importante sfida che ha l'informazione è l'innovazione. Le cose cambiano rapidamente. Ormai i lettori digitali sono molto di più di quelli cartacei. Viviamo una rivoluzione. Soprattutto, i cambiamenti oltre che rapidi sono frequenti. Adeguarsi è una sfida che richiede molta energia e nuove risorse. C'è un divario generazionale sulla domanda di informazione che bisogna coprire, pena il declino».

«Roma, con tutto quello che significa di eccezionale nella storia dell'umanità, è al centro dell'attenzione che Il Messaggero promuove con tutte le sue iniziative per migliorarla. Roma è la città è la sede dove ha sede il Vaticano, Il Messaggero è il giornale di Roma e vuole essere il giornale che tutto il mondo consulta per quanto riguarda la Santa Sede. Sono personalmente grato a Papa Francesco, che ha con questo giornale uno speciale rapporto - dice Caltagirone - Il nostro Vescovo di Roma ha voluto ancora una volta mostrare affetto e attenzione per questa comunità. Voglio contraccambiare con il più sincero augurio di una ripresa completa della sua attività. Papa Francesco rappresenta per l'umanità sofferente e disorientata un punto di riferimento fondamentale. Il prossimo Giubileo, oltre a essere un evento spirituale, potrà essere un rilevante fatto economico che influirà sul rilancio della città. Il Messaggero vuole dare tutto il contributo possibile per il successo dell'evento».

«Da ultimo, un grazie a chi ha reso possibile nel tempo il successo del Messaggero: i giornalisti, i poligrafici, i collaboratori. Molti dei nostri redattori sentono la responsabilità di questi compiti e, come ho avuto modo di dire, sentono il loro lavoro come missione, oltre che come professione. Le sfide sono molte e Il Messaggero se ne farà carico come dovere verso i lettori e la collettività», conclude.

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