#IlMessaggero145, Caltagirone: «Indipendenza e identità. La sfida è l'innovazione». Fitto: «Pnrr sfida del Paese, nessun ritardo». Giorgetti: «Roma centrale»

Lunedì 19 Giugno 2023, 17:46 - Ultimo aggiornamento: 21 Giugno, 08:35 | 1 Minuto di Lettura

Andrea Orcel

«Milano ha una grande organizzazione e un'ottima reputazione oltre alla voglia di fare. Andando più a Sud l'impressione, ed è un'impressione, è che le cose non vadano alla stessa maniera. C'è necessità di "vendersi" meglio». Così Andrea Orcel AD, Unicredit. «Se guardiamo ai numeri macroeconomici dell'Europa, non siamo indietro agli Usa. Se lo siamo è perché non siamo uniti - ritiene Orcel - Abbiamo un'Europa che ha tutte le carte per giocare un ruolo sulla scena internazionale, ma non le scarica. Ha potenzialità, ma non le realizza. L'Europoa deve avere un visione comune e un piano per realizzarla. L'Italia può giocare un ruolo importante per spingere in questa direzione».

«In Italia si crede ancora che sia meglio avere del denaro disponibile sul conto corrente per far fronte alle necessità» ma «in una situazione di inflazione», «non è una strategia azzeccata», dice ancora l'ad di Unicredit. Secondo Orcel «il risparmio medio italiano è più alto di altri Paesi e perciò ambito». Orcel ha ricordato come «il deposito medio in Unicredit è sotto i 15mila euro ed è visto come qualcosa di transazionale per fare fronte ai pagamenti. Non si crede molto nell'assicurazione specie nella parte protezione» e ma si «investe molto in titoli di Stato e fondi di investimento».

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