Lauro, assaggio di futuro: «Alle Eolie in un'ora»

Gli studenti del Nautico Duca degli Abruzzi al Beverello per l'ultimo incontro con i manager della holding ischitana

Gli studenti del Nautico Duca degli Abruzzi al Beverello
Gli studenti del Nautico Duca degli Abruzzi al Beverello
di Valerio Iuliano
Venerdì 12 Maggio 2023, 12:09
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Dal manufatto industriale degli inizi del 900 alla sede attuale della Stazione marittima. L'attività della Compagnia Marittima Meridionale è sempre stata strettamente legata con le vicende del porto di Napoli, essendo concessionaria da oltre 70 anni. «A fondare la società nel 1950 furono i fratelli Improta e oggi siamo arrivati alla quarta generazione che opera nel settore portuale», spiega l'attuale amministratrice delegata Cinzia Improta. «La società gestisce la Stazione marittima di Calata Porta di Massa, terminal passeggeri per le isole maggiori, Sicilia, Sardegna ed Eolie, e per quelle minori, ovvero Ischia, Capri e Procida. Si occupa, inoltre, dei servizi portuali relativi al traffico merci e passeggeri». 

La sede della Compagnia ha origini che risalgono allo storico capannone Juta costruito nel 1913, lungo la banchina del molo 18 del porto, a Calata Porta Massa. La destinazione d'uso iniziale del capannone era quella di magazzino di fibre tessili - come cotone e juta, da cui derivava il nome - e poi di deposito doganale del caffè, fino all'avvento del traffico merci con i container, che ha reso obsolete tali strutture, progettate in un primo momento per lo stoccaggio di merci alla rinfusa. «Di qui la necessità - spiega l'ad - di riconvertire il manufatto da magazzino doganale a Stazione marittima per la gestione dei servizi connessi alla portualità. Il bisogno di aprire alla città quella zona del porto aveva reso inattuale la funzione industriale. Nel 2003 il manufatto di interesse storico-architettonico, sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza, è stato oggetto di un complesso intervento di restauro e risanamento conservativo con il cambio di destinazione d'uso in Stazione marittima». Un investimento della società della famiglia Improta, con un progetto complesso che ha interessato una superficie interna di circa 7.000 mq. I lavori sono iniziati nel 2003 ed il primo lotto si è concluso nel settembre 2007, quando la nuova Stazione marittima fu inaugurata alla presenza dell'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con la posa di una targa commemorativa, che recita: «Un deposito per le merci diventa una struttura al servizio dei passeggeri, con le stesse pietre di un secolo fa, esempio di recupero architettonico che unisce modernità e tradizione». «Tuttavia quell'intervento - sottolinea Cinzia Improta - doveva essere effettuato in continuità con il riassetto del waterfront, e la riqualificazione dell'intera area del Porto storico annunciata dalle istituzioni, ma ancora inattuata». 

Nella sede della Stazione marittima sono presenti attualmente le biglietterie di tutte le compagnie che effettuano i collegamenti giornalieri con le isole del Golfo - Caremar e Medmar - e con la Sicilia, la Sardegna e le Isole Eolie - Tirrenia, Siremar, Grimaldi Lines. L'ex deposito doganale si è trasformato in un moderno terminal passeggeri, dotato di tutti i servizi di accoglienza e supporto ai viaggiatori, oltre agli uffici operativi e a una sala convegni da 80 posti. Dal limitrofo Terminal traghetti dello scalo partenopeo, inoltre, transitano le navi ro-ro - ovvero quelle che imbarcano gli automezzi - per le forniture da e per Sicilia e Sardegna. «Ci occupiamo del coordinamento di tutte le attività di imbarco e sbarco sulle navi Tirrenia, Siremar e Grimaldi», spiegano dalla società concessionaria. Il traffico è aumentato negli ultimi 12 mesi, riprendendo i livelli del periodo precedente la pandemia. «Abbiamo accolto oltre un milione di passeggeri nel 2022 e auspichiamo che l'affluenza possa ancora crescere nella prossima stagione estiva. La società continua la sua attività progettuale di sviluppo delle attività ricettive al fine di integrare sempre più il porto e la città, ben consapevole delle sinergie istituzionali necessarie a supportare un turismo in crescita cui bisogna dare risposte concrete e serie», conclude Cinzia Improta. 

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