Tommaso Ragno al Giffoni Film Festival: «In quel provino Strehler mi mostrò tutto il suo genio»

L'attore pugliese ha raccontato un aneddoto della sua vita professionale che lo ha segnato positivamente

Tommaso Ragno
Tommaso Ragno
di Ilaria Cotarella
Domenica 30 Luglio 2023, 18:57
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Ad animo aperto in sala conferenze, con la calma e la pacatezza di chi ricorda ogni dettaglio di una carriera che viene assaporata attimo per attimo, senza tralasciare nulla, ma con le emozioni ancora vive.

È così che Tommaso Ragno, attore pugliese vincitore del Nastro D'Argento 2022 come miglior attore non protagonista per “Nostalgia”, si è presentato a tutta la stampa che lo ha atteso per le interviste alla Cittadella. Ricordi che riaffiorano alla memoria, provini ed incontri con grandi nomi che hanno lasciato segni lungo il suo percorso professionale.

Tra i più nitidi ed emotivamente più forti vi è quello con Giorgio Strehler, in occasione del provino teatrale per “L'Avaro” di Molière.

Era la fine degli anni'90 e Ragno era poco meno che trentenne.

«​Quando feci il provino per “L'Avaro” al cospetto di Strehler ero una persona diversa da quella che sono ora. Posso dire che mi trovai di fronte ad un uomo che esprimeva una condizione vitale così forte che mi auguro di poterla avere anche io alla stessa età. Strehler aveva più di settant'anni», ha raccontato l'attore che, da quell'esperienza, ha percorso tantissima strada. 

«Avevo la fisiologia di un giovane anche se mentalmente e psicologicamente ero avanti. Oggi, indubbiamente sono un uomo maturo d'aspetto e professionalmente cresciuto. Ho accumulato eventi che, come in una stratificazione geologica, si sommano come se fossero più stadi. All'epoca ero inconsapevole, che è una caratteristica che in certi momenti di vita si dovrebbe avere. Nonostante ciò sapevo di trovarmi di fronte ad un dio laico del teatro, perchè del resto il teatro ha delle somiglianze con la dimensione religiosa, una sorta di messa laica. C'è abbondante letteratura su questo ed io seguo questa idea. Del resto credo moltissimo nei riti di passaggio. Per me quel provino fu proprio questo, un rito di passaggio», ha spiegato.

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«Nella condizione in cui io ho cominciato a fare l'attore, ovvero in Italia ed in lingua italiana, usando il mio corpo e anche la mia voce, ho visto che cosa significasse lavorare con un genio», ha sottolineato l'attore pugliese, «Infatti esistono i grandi artisti, i grandi e poi c'è un salto quantico che ti porta in una costellazione dove ci sono i geni. L'incontro con lui, per come lo vissi all'epoca, fu determinante. Non lo ricordo con nostalgia ma con entusiasmo, penso che fui fortunato. Senza quell'incontro non sarei potuto essere qui. In quell'occasione è come se avessi servito un re», ha spiegato l'attore pugliese, «Strehler mi mostrò non solo il suo genio ma tutta la moralità necessaria per fare questo lavoro».

Ragno ha affermato di essersi sentito quasi come vicino a qualche grande autore o scrittore. «Come Fëdor Dostoevskij o Lev Tolstoj. Ovviamente avevo tutto il sacro rispetto di sapere dove fossi, di fronte a chi fossi e con quali occhi venissi guardato. Quello sguardo mi è rimasto nella memoria», ha concluso l'artista.

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