Coronavirus, Angelo Di Gennaro contro Galli e Cecchi Paone: «Chiedano scusa»

Angelo Di Gennaro
Angelo Di Gennaro
di Gennaro Morra
Sabato 21 Marzo 2020, 19:01
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L’emergenza coronavirus di ora in ora si fa sempre più grave e i bollettini sanitari diramati quotidianamente descrivono una situazione che in Italia è sempre più drammatica. Per questo in tv, in radio e sui social network si moltiplicano gli appelli dei personaggi più famosi affinché le persone stiano a casa. Ma tra questi c’è anche chi contesta la spettacolarizzazione dell’isolamento casalingo dei vip e si chiede come mai fino a un mese fa, su quegli stessi schermi, voci autorevoli tranquillizzavano sulla bassa probabilità che il Covid-19 si propagasse nel nostro paese.

È il caso di Angelo Di Gennaro, che stamattina ha pubblicato un video-messaggio su uno dei suoi profili Facebook: «Sono amareggiato e anche stanco di avere lezioni di vita tutti i giorni e penso come me non pochi saranno stanchi – esordisce l’attore napoletano –. Stanchi di sentirci dire di rispettare, di essere civili e, soprattutto, ma su questo sono d'accordo, di restare a casa. Ma sono stanco perché, mentre ci dicono di stare a casa, di rispettare le regole e il condividerci con civiltà questa emergenza, non posso e non voglio assolutamente più vedere nelle trasmissioni televisive nazionali opinionisti. Allora, se dobbiamo rispettare le regole, io voglio solamente che in televisione ci siano esperti, scienziati, medici, quelli che stanno in prima linea che vengono intervistati da giornalisti che non devono dare una loro opinione, perché non sono competenti. Si limitassero a fare i giornalisti, si limitassero a fare le domande e non voglio più vedere, perché com’è grave vedere gente ancora per strada, è grave vedere trasmissioni in televisione che non hanno niente a che vedere con questa guerra, l'avete definita voi una guerra».

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E continua il suo sfogo, criticando la tendenza a mostrare nei talk show televisivi i personaggi più famosi in collegamento dalle proprie abitazioni: «Non si può vedere la D’Urso e tanti altri entrare nelle case dei vip per sapere come passano la giornata. A me non me ne fotte proprio! Voglio che entrano nelle case dei medici e nelle case di chi ha perso un parente (un padre, un figlio, un nipote) e che raccontassero quello che sentono dentro di loro. E non, cara Barbara D'Urso, che entrate nelle case della Clerici e di Fiorello per sapere come passano le giornate: non ce ne fotte a noi. Invece, questo strumento importante, la televisione, in questo momento storico usatelo con professionalità. Anche perché noi non vogliamo essere più presi per i fondelli».
 
Poi attacca anche due esperti che in tv hanno molta visibilità: «Uno è Alessandro Cecchi Paone, giornalista, conduttore televisivo, divulgatore scientifico, saggista e accademico italiano, che a febbraio a Non è l'arena rassicurava che non si correva nessun pericolo e non si spiegava tutta questa corsa alle farmacie per le mascherine». L’altro è l’ormai famoso medico dell’ospedale Sacco di Milano: «Il professorone Galli Massimo, ordinario di dipartimento di scienze biomediche e cliniche malattie infettive dell’Università degli Studi di Milano, sempre a febbraio, rassicurava gli italiani di dormire su dieci cuscini perché non accadeva niente in Italia di questa epidemia, in modo particolare al Nord».
 
Per queste previsioni fallaci Di Gennaro reclama che i due facciano ammenda: «Mi chiedo e non mi spiego perché questi signori non vanno in televisione a chiedere scusa agli italiani». Poi si scaglia contro il tg satirico di Mediaset: «Perché Striscia la notizia non va a portare un Tapiro a questa gente? – si chiede il comico napoletano –. Perché sono badanti del potere, sono giullari di corte, e vogliono farci credere che ci danno informazioni attraverso l'ironia».

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E conclude: «Non lo permetterò più! Lamentiamoci e non diamo più l'opportunità a queste persone di usare lo strumento televisivo per scopi personali, per pubblicizzarsi e per continuare a fare gli artisti in televisione. Me ne fotto di quello che fa Johnny Dorelli, Pippo Baudo e Orietta Berti. M’interessa sapere cosa stanno passando i parenti di tutti quelli che sono rinchiusi negli ospedali e quelli che hanno perso i propri cari. Voi ci dite cosa dobbiamo fare, siamo noi che vi diciamo: “Siamo stanchi, stateve a casa”».
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