Voglia e sorriso. Roberto Stellone si è presentato carico alla sua prima conferenza da allenatore del Benevento. «Ho parlato tanto in questi giorni, cercando di dire le cose più importanti nel minor tempo possibile – ha esordito il neo tecnico -. Ho preso questa situazione con il massimo dell'entusiasmo e sono felice della fiducia che mi è stata data. Ho visto un gruppo che ha tanta voglia di uscire da questa situazione. La squadra sta molto bene fisicamente, Cannavaro e il suo staff hanno lavorato bene. Ho trovato anche una disponibilità incredibile da parte di tutto l'ambiente. Se riusciamo a remare tutti dalla stessa direzione, aumentano le probabilità di uscire da un periodo così negativo. I presupposti sono ottimi».
L’allenatore non ha dubbi sul valore tecnico della rosa giallorossa: «Questa squadra è forte in tutti i ruoli, le manca solo un po’ di entusiasmo.
Stellone si è soffermato anche sulla scarsa vena realizzativa: «Se si segna poco non è colpa degli attaccanti, come quando si prende gol non è solo colpa dei difensori. Da ex punta mi è capitato di passare quindici giornate senza segnare. È sempre un discorso di squadra. Sarebbe grave non avere le situazioni per segnare. Abbiamo un parco attaccanti importante. Possiamo giocare con due sottopunte tipo Ciano e Farias o con la punta che attacca la profondità come La Gumina. Se mi serve una punta d'area ci sono Simy e Pettinari. Per non dare riferimenti potrei utilizzare solo Farias. Abbiamo cercato di lavorare anche su dei concetti difensivi. Quando si prende gol non c'è solo un errore, ma anche tanti errori di concentrazione».
Tra squalifiche ed infortuni tornano ad essere tanti gli assenti: «Sono squalificati Viviani e Schiattarella. Pastina è febbricitante – ha spiegato il tecnico - Ciano ha un fastidio, Farias dovrà fare dei controlli, anche Glik non sta ancora bene così come El Kaouakibi. Letizia è disponibile. Non si deve gestire nessun calciatore, chi ha un problemino resta fuori».
Stellone ha sottolineato come sia importante anche il supporto dei tifosi in un momento complicato: «I tifosi vogliono il bene della squadra e vogliono vedere l'impegno. Di sicuro lo metteremo; i calciatori e anche il presidente hanno grande entusiasmo. Quando le cose non vanno benissimo, avere dalla propria parte la tifoseria è importante».
Infine un passaggio sull’ostico match di domani: «Quella di Cagliari sarà una partita difficile come tutte le altre. Qualora dovessimo vincerla sarà solo merito dei calciatori e non mio. Il modulo lascia il tempo che trova sulla lavagna. Affrontiamo una squadra forte, ma lo siamo anche noi. Sappiamo chi ci può dare di più e chi può subentrare meglio. Non vedo chi ha fatto due presenze finora. Per motivare tutti ho il metodo che faccio giocare chi merita. Per me sarà un dramma scegliere perché si sono allenati tutti molto bene».