Feyenoord, trasferta rovente. Altolà della Roma: «Chi beve rischia le manette»

Feyenoord, trasferta rovente. Altolà della Roma: «Chi beve rischia le manette»
di Simone Canettieri
Martedì 24 Febbraio 2015, 07:57 - Ultimo agg. 23:24
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Alla fine il sindaco Ignazio Marino ha detto no, non andrà giovedì a Rotterdam. Una decisione presa insieme con il suo omologo Ahmed Aboutaleb al termine della telefonata «distensiva» di ieri pomeriggio. In compenso, i 2.400 tifosi della Roma che seguiranno il match dei giallorossi in casa del Feyenoord dovranno rispettare tutti gli avvertimenti che stanno arrivando in queste ore dai Paesi Bassi.

Per fare sì che la partita non abbia un'appendice o un'anteprima violenta, come quella che si è vista nella Capitale la settimana scorsa.

Vietato sgarrare. Ecco perché la Roma invita a «tenere conto delle informazioni di viaggio diffuse dalle autorità olandesi». In particolare, riguardo all'assunzione di alcol, da Trigoria sottolineano che «qualsiasi sostanza alcolica è vietata fuori dalla fan zone e che i tifosi che cercheranno di portare bevande alcoliche fuori dalla fan zone e sugli autobus o nel centro della città rischieranno una multa o l'arresto». L'organizzazione è fatta in modo di evitare qualsiasi contatto: ci sarà un solo treno speciale per i tifosi romanisti diretto dalla stazione centrale di Amsterdam al Feyenoord Stadium. Il clima è teso, dalla Capitale partiranno anche gli agenti della Digos per vigilare sui tifosi giallorossi.

LO STOP

Dal Campidoglio intanto continuano a spingere sull'iniziativa lanciata dal tandem Marino-Masini per un'amichevole Italia-Olanda, il cui ricavato dovrebbe ripagare i danni causati dagli hooligan, a partire da quelli inflitti alla Barcaccia. Ma la proposta è sospesa. La prima data disponibile è a novembre. Ma soprattutto dalla Federcalcio olandese (Knvb) fanno sapere che l'idea non li manda in sollucchero. Anzi. «Noi non c'entriamo nulla, anche per noi è triste ciò che è accaduto a Roma. Ma non siamo assolutamente coinvolti», dice Bas Ticheler, portavoce della Knvb. Che taglia corto così: «Quelli che si sono comportati male - prosegue - erano tifosi di un club in una città estera. Si trattava di una competizione non organizzata da noi. È curioso che ora la federazione venga improssivamente coinvolta, non c'entriamo assolutamente nulla e sarebbe strano se intraprendessimo qualche azione». E visto che le amichevoli, come i matrimoni, si celebrano con il consenso di entrambi i protagonisti, il match riparatore lanciato dalla giunta Marino nasce in salita. E anche Carlo Tavecchio a nome della Figc non può che ammettere: «Per noi va bene, ma dipende da loro perché si dovrebbe giocare in Olanda». «Anche se a me l'idea piace molto», ha detto, per quanto può contare, il sindaco di Rotterdam all'inquilino del Campidoglio durante la telefonata di riparatrice di ieri pomeriggio.

LE INIZIATIVE

Il tutto mentre non si arrestano le iniziative per raccogliere fondi per la Capitale sfregiata dai barbari. «A voler contribuire - ha spiegato il sindaco Aboutaleb - sono intellettuali, aziende e singoli uomini d'affari, e renderò personalmente note le offerte tra 72 ore». In questi giorni Marino continua a ribadire un concetto semplice: non voglio fare di tutta un'erba un fascio. E lo ha scritto anche in risposta a una lettera di cinque studenti e professori olandesi di lettere classiche che hanno ammesso di essere «sconvolti e feriti». Eva Mol, Victor Broers, Marcella Mul, Raphael Hunsucker e Joep Beijst si sono inventati l'iniziativa «Wij zijn romeinen» («Anche noi siamo romani»). E hanno promosso una raccolta di fondi per riparare ai danni provocati dai loro connazionali. Stessa cosa di ”Scusa Roma”, nata dalla proposta di una cittadina olandese, che dopo un paio di giorni è già arrivata a quota diecimila euro. Aspettando un'amichevole, ancora sospesa in aria, e soprattutto una partita, quella di giovedì, che si preannuncia ad alta tensione. In mezzo c'è un appuntamento anche oggi alle 18: sit-in ”Siamo tutti nella stessa barca” davanti all'ambasciata olandese.