Casertana in emergenza: l'attacco perde Curcio

L'allenatore: «Abbiamo fatto di necessità virtù»

Alessio Curcio Casertana
Alessio Curcio Casertana
di Domenico Marotta
Martedì 13 Febbraio 2024, 10:27 - Ultimo agg. 11:41
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Emergenza senza fine per la Casertana: neppure il tempo di tornare da Catania ed è già tempo di preparare la sfida di giovedì (ore 18,30) con il fanalino di coda Monterosi, ma i falchetti continuano a perdere pezzi pregiati. Curcio sarà squalificato perché ha raggiunto le 5 ammonizioni e Cangelosi rischia di dover fare a meno in pratica di tutto il centrocampo. A Casoli e Damian, assenti già a Catania per infortunio, si aggiunge il probabile forfait del regista Proietti. Il calciatore, fondamentale nell'economia del gioco di Cangelosi, ieri si è sottoposto alle terapie per assorbire una forte contusione al ginocchio che domenica lo ha costretto a lasciare il terreno di gioco del "Massimino" alla fine del primo tempo. Difficilmente sarà in campo giovedì. E così il numero di centrocampisti di ruolo a disposizione del tecnico si riduce a tre: Toscano, Deli e Matese.

È un periodo sfortunato sul fronte infortuni: per la verità la Casertana ha dovuto lottare con le defezioni sin dall'inizio della stagione ma era preventivabile vista la preparazione estiva saltata da molti.

Ai problemi muscolari, però, si aggiungono i traumi. Il crociato di Fabbri a inizio stagione, i colpi al piede per Soprano e Celiento, adesso recuperati, ora il ginocchio di Proietti tanto per fare degli esempi. E poi il problema fisico di Carretta. Una miriade di defezioni più o meno diluite nel tempo che hanno complicato un percorso già in salita per via della partenza in ritardo dopo il ripescaggio.

Tanto, ma non abbastanza per giustificare del tutto un inizio di girone di ritorno giocato dalla Casertana al ritmo di squadra che lotta per non retrocedere. Con il pareggio di Catania fanno sei punti conquistati in altrettante partite da gennaio a oggi. Troppo pochi per una squadra che aveva finito il girone d'andata e iniziato quello di ritorno con un filotto di dodici risultati utili in classifica. Braccino corto forse, perché alla vigilia della sfida contro il Messina a gennaio in casa, poi persa, la Casertana aveva l'opportunità di portarsi addirittura a meno 3 dalla Juve Stabia capolista (ora a più 13). Poi il crollo in termini di risultati e talvolta anche di gioco. A Catania il tecnico ha schierato un 3-4-3, altro modulo alternativo al 4-3-3 di base dopo il 4-3-1-2 messo in campo contro il Potenza. Poi, sempre al "Massimino", nella ripresa, altro cambio e 4-4-2.

«Abbiamo fatto di necessità virtù» ha detto il tecnico nel dopo gara spiegando le sue scelte. Da spiegare però il mancato impiego dell'attaccante Rovaglia che, con l'avversario in dieci e la Casertana che nella ripresa arrivava sul fondo con estrema facilità, sarebbe tornato utile con i suoi centimetri. Così come l'ingresso in campo di Taurino a tempo quasi scaduto e l'uso di soli tre cambi quando in panchina c'erano pure altri calciatori utili alla causa. E Turchetta ormai è un caso.

Non vede il campo, neppure per una manciata di minuti, neppure quando mancano Tavernelli e Montalto, neppure con l'avversario con l'uomo in meno. È curioso il suo accantonamento che sembra ormai definitivo: il calciatore è fisicamente integro, lavora in gruppo, non crea e non ha mai creato problemi in gruppo e in termini comportamentali. Cangelosi lo considera parte integrante della rosa: lo dimostra il fatto che ha sempre detto che il reparto d'attacco era valido e per lui soddisfacente anche prima dell'infortunio di Montalto e dell'arrivo di Rovaglia. Eppure lo lascia in panchina. Intanto, si spera di recuperare qualche infortunato in tempo per il Monterosi: forse ce la farà Tavernelli.

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