«Alla squadra ho mostrato l’ultima conferenza stampa di Sabatini della Salernitana. Ha ragione quando dice che nel calcio in alcuni momenti si deve giocare come dei disperati. Noi non lo siamo per la classifica, ma partite come le ultime due non voglio più rivedere». Ne ha per tutti Guido Pagliuca, alla vigilia della difficile trasferta della Juve Stabia a Catania. Il pari col Brindisi al Menti, mercoledì, ma anche qualche situazione della sfida vinta a Monopoli, proprio non gli sono andati giù.
E poco conta se alle spalle le rivali proprio non riescono a sfruttare le (poche) occasioni concesse dalla capolista per rimettersi in corsa: «Non possiamo concedere nulla a nessuno in questo momento – borbotta il tecnico -, men che mai giocare in nove contro undici, perché è quello che è successo mercoledì. Qualcuno è stato al di sotto delle proprie possibilità, tutti siamo stati meno bravi di altre occasioni, ma ci aspettano due mesi decisivi, in cui non ci possiamo concedere nulla. Non possiamo pensare che tanto prima o poi il gol arriva perché di occasioni ne creiamo tante. Col Brindisi 16 cross, 32 tiri, ma solo sei nello specchio, bisogna essere più cinici».
Lo sfogo diventa sprone, ma anche diktat per le ultime dodici fatiche di una Juve Stabia che alla B crede ogni settimana un po’ in più: «Sono due mese, sono dodici partite in cui per tutti devono esistere solo la Juve Stabia e la famiglia.
A Catania una sfida difficilissima, contro una squadra impegnata anche nella semifinale di coppa Italia, ma in ritiro da giovedì per arrivare concentrata alla sfida con la prima della classe: «Ho stima di Lucarelli, è uno bravo, e so che preparerà bene la partita. Noi dobbiamo fare la nostra partita, col solito morso sul metro, senza sbavature, perché non possiamo concedercene. La formazione? Leo (Candellone) sta bene, ha pochi allenamenti, ma un cuore grande, Mosti sta benissimo, è uno che può darci tanto, ma abbiamo ancora qualcosa da recuperare in termini di minutaggio, e qualche valutazione la farò solo a ridosso della gara. Vedremo, di sicuro abbiamo tutti disponibili, e ce la giocheremo a viso aperto».