Calzona nuovo allenatore del Napoli: squadra a rapporto, ecco le nuove regole dello spogliatoio

Faccia a faccia a Castel Volturno con De Laurentiis

Francesco Calzona
Francesco Calzona
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Sabato 24 Febbraio 2024, 08:30 - Ultimo agg. 18:49
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Subito una sfida al recente passato con più di uno sguardo al futuro ed un faccia a faccia con il presidente De Laurentiis. Sono giorni frenetici per Francesco Calzona che è giunto al capezzale del Napoli dopo l'esonero di Mazzarri, raccogliendo il testimone e sedendo sulla panchina azzurra appena 24 ore più tardi dalla firma (o giù di li) per la sfida di Champions contro il Barcellona al Maradona. Acqua passata. «The Show Must Go On» cantavano i Queen.

Torna il campionato, siamo appena al quinto giorno del nuovo corso targato Calzona, ed il tecnico si trova già proiettato alla trasferta di Cagliari che inaugura un trittico di partite in cui i campioni d'Italia proveranno a risalire la china in classifica. I tifosi non chiedono altro. Il presidente De Laurentiis non aspetta che questo. Ieri mattina, il patron della Filmauro si è fiondato nuovamente nel quartier generale di Castel Volturno poco prima che la squadra facesse il suo ingresso in campo per la seduta di allenamento in vista della sfida contro i sardi, penultimi in classifica.

DeLa ha tenuto a rapporto Calzona, prima di concentrarsi anche sul nuovo centro sportivo che ha in mente. Il tecnico ha relazionato il numero uno azzurro sulle sue prime sensazioni nello spogliatoio e sull'umore del gruppo. Facile immaginare si sia anche parlato di obiettivi e strategie per il futuro ed anche del ruolo di Calzona che, per il momento, appare quello del traghettatore con tanto di deroga concessa dalla federazione slovacca di cui resta commissario tecnico. Poi chissà... Molto dipenderà anche (ma non solo) dal cammino degli azzurri e dalle impressioni che il nuovo nocchiero desterà agli occhi di De Laurentiis. Si vedrà, insomma.

Prima del faccia a faccia tra allenatore e presidente, Calzona aveva convocato tutta la rosa del Napoli in sala riunioni del quartier generale azzurro. L'allenatore ha tenuto una riunione tecnica con il gruppo al completo in cui ha precisato alcuni concetti, focalizzato ambizioni ed obiettivi ed indicato il suo modo di intendere il calcio fatto non soltanto di moduli, idee e scelte tattiche. Ma anche di coerenza, correttezza e sopratutto meritocrazia. Fin troppo chiara la linea del nuovo corso che è supportata dal club, deciso a non consentire più musi lunghi, insofferenza o contestazioni delle scelte dell'allenatore. L'ultimo episodio si è consumato mercoledì scorso con la sostituzione di Khvicha Kvaratskhelia che il georgiano ha mostrato di non gradire. Calzona, dal canto suo, si prepara ad affrontare il suo recente passato. Il tecnico del Napoli infatti è stato vice di Eusebio Di Francesco proprio a Cagliari nella stagione 2020-2021. Ironia della sorte l'allenatore del Napoli domani pomeriggio si troverà di fronte un mostro sacro - per altro anche lui ex Napoli - come Claudio Ranieri sulla panchina dei sardi.

Sir Claudio aveva rassegnato le dimissioni (pratica questa rarissima in Italia e nel mondo del calcio) poco prima della trasferta di Udine di domenica scorsa. La società e la squadra, però, le hanno respinte in blocco e i rossoblù poco più tardi sono riusciti a strappare un punto in Friuli (pareggio dell'ex Gaetano) tenendo accesa la fiammella della speranza salvezza. Ieri Ranieri ha parlato della sfida con il Napoli in conferenza stampa, partendo proprio dalla sua decisione. «È vero, mi ero dimesso - ha ammesso - I ragazzi hanno capito, hanno reagito e sono contento della prestazione di Udine, il secondo tempo è la traccia che dobbiamo seguire». Ranieri teme il Napoli, si rifiuta di credere ad una crisi del club azzurro e tesse le lodi di Calzona. «Ma quale crisi. Il Napoli non è in difficoltà: l'ho visto con il Barcellona e non è per niente in crisi. L'anno scorso era una macchina da guerra e forse oggi non gli riesce tutto, ma sono pronti a risollevare un campionato partito male. Hanno grandi giocatori, ma alla fine della gara i nostri tifosi dovranno essere fieri di quanto visto. E poi hanno Calzona in panchina che conosce vita, morte e miracoli del Napoli e sa toccare le corde giuste dei giocatori». Una pausa, giusto un attimo dopo il tributo doveroso ai campioni d'Italia, che suona la carica. «La nostra strategia non cambia: dobbiamo giocare queste partite come sappiamo, senza pensare all'avversario, sono tutti punti importanti». 

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