Napoli-Fiorentina 1-3, è la seconda sconfitta in cinque giorni

La Fiorentina sale al terzo posto, gli azzurri scivolano a -17

Tutta la delusione degli azzurri
Tutta la delusione degli azzurri
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Domenica 8 Ottobre 2023, 23:00 - Ultimo agg. 9 Ottobre, 17:49
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Altro che dolce da dare in pasto prima della sosta. Altro che dolcetto scherzetto in omaggio alla maglia di Halloween indossata dagli azzurri. Il Napoli deve ingoiare un boccone amaro, incassando una sconfitta che fa male al Maradona ad opera della Fiorentina. I viola si aggiudicano lo scontro diretto, agguantano il terzo posto (in condominio con la Juve a quota 17), lasciando gli azzurri con un palmo di naso. Rudi Garcia schiera la stessa formazione vista contro il Real in Champions. Un tridente più di posizione che di spinta. Sponda viola, Italiano si affida al turnover. Squadre speculari, ma con idee e geometrie ben diverse. La Fiorentina si mostra sfrontata, sfacciata e quasi irriverente al cospetto dei campioni d’Italia. La Viola si muove sulla colonna centrale che parte da Quarta, passa per Arthur e Duncan e si perfeziona con Bonaventura. Gli ospiti fanno un pressing asfissiante sui portatori di palla avversari, cercando di non far ragionare gli azzurri e soffocando le fonti di gioco azzurre. Zielinski e Lobotka su tutti. Se a questo si aggiunge che Kvaratskhelia viene sistematicamente francobollato da un ottimo Kayode (appena 19 anni) al Napoli non resta che aggrapparsi ad Osimhen e poco altro. Poco. Troppo poco e con poche alternative al solito refrain. I toscani attaccano all’arma bianca, ma con idee e condizione fisica. E passano al secondo affondo con Brekalo (7’) che buca Meret dopo che Martinez Quarta aveva colpito il palo.

La Fiorentina pressa a tutto campo, gioca alta e fa grande densità nella zona nevralgica, portando spesso quattro uomini in prima linea. Bonaventura è il jolly che parte da sinistra e spesso accorcia per prendere palloni sporchi nella terra di mezzo, trasformando Arthur in una sorta di doppio play.

I viola confermano una grande capacità di palleggio che mette in difficoltà il Napoli sorpreso, quasi spiazzato da tanta sfrontatezza. Gli azzurri sono costretti ad affidarsi al contropiede: Osimhen pareggia i conti (22’), ma l’azione viene fermata per fuorigioco di Olivera. Il copione non cambia. Ancora un contropiede con un’incursione per vie centrali porta Lobotka al tiro con Terracciano che si sporca i guantoni (28). 

 

Alla mezzora, Garcia deve rinunciare ad Anguissa (infortunio) ed al suo posto inserisce Raspadori che si piazza alle spalle di Osimhen come trequartista in una sorta di 4-2-3-1. Il cambio tattico favorisce i campioni d’Italia. Il Napoli prende campo, Raspadori è un furetto e toglie punti di riferimento ai viola. Proprio Jack cerca un sinistro dal limite che finisce alto sulla traversa. Proprio al termine dei 4’ di recupero arriva l’episodio che porta al pari. Osimhen si procura un rigore solare, intuendo l’appoggio di Parisi verso Terracciano su cui si fionda come un falco, anticipa il portiere e viene steso dal numero uno viola. L’arbitro non ha dubbi ed indica il dischetto. Dagli undici metri si presenta Victor che pareggia i conti (50’) esulta e sale a quota sei in classifica cannonieri.

Nel secondo tempo, si invertono i campi ed anche le parti. Ma è sempre la Fiorentina che continua a spaventare gli azzurri, stavolta in contropiede con Ikonè che scheggia il palo (6’). Prima del quarto d’ora, Garcia richiama in panca Politano ed inserisce Cajuste tornando al tridente puro. Passano giusto due giri di lancette ed Osimhen intuisce una rimessa corta di Kayode, anticipa Milenkovic e si trova davanti a Terracciano cercando il palo lontano, ma stavolta il portiere ci mette il guantone. Poi arriva la doccia fredda: Bonaventura si conferma un cecchino infallibile e riporta in vantaggio i viola (18’), favorito da un rimpallo di Olivera. Garcia si affida a tutto il potenziale in panchina: dentro Lindstrom, Simeone e Gaetano (al posto di Zielinski, Osi e Lobotka). Simeone ci prova due volte di testa, ma senza successo. Sponda viola, invece, Gonzalez da poco subentrato chiude definitivamente i conti. E così arriva la seconda sconfitta in campionato. Ed anche i fischi del Maradona. 

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