Garcia ne ha parlato pochi minuti dopo la partitaccia di Marassi, risolta - con un pareggio - da Raspadori e Politano, partiti dalla panchina. Ha prospettato che l'ipotesi di Jackpot sottopunta, alle spalle di Osimhen, sia riproposta per dare maggiore peso e vivacità a un attacco che risente della fase non brillante di Victor e di Kvara. Un cambio di modulo, peraltro, era da sempre nei pensieri di Rudi, che vuole disancorarsi da Spalletti, dal suo gioco e anche dal rapporto - saldissimo - che aveva creato con lo spogliatoio, stretto intorno a lui non soltanto dal punto di vista professionale.
Raspadori merita più spazio ma non perché sia stato un maxi-investimento del Napoli (circa 35 milioni in due sessioni di mercato): è in plena forma e in questa fase della stagione dove lo metti là riesce a brillare, a prescindere dal minutaggio e sono momenti di ispirazione che un allenatore deve saper cogliere.
E' accaduto anche quando il ct Spalletti lo ha schierato da centravanti - il suo ruolo, insiste a sottolineare Giacomino - nella seconda partita della Nazionale al Mezza, nella quale ha sbagliato più palle gol ma è stato sempre pericoloso. E' questa pericolosità che manca al super attacco del Napoli, dove per ora si sono visti pochissimo Lindstrom e Simeone, il cui sguardo rabbuiato al momento della sostituzione tra Kvara e Zerbin diceva tutto: neanche cinque minuti per il Cholito? Il segnale che ha dato Garcia con quel cambio è stato chiaro: almeno adesso non tentare di vincere e rischiare di perdere, meglio accontentarsi del punto.
I cosiddetti gol dalla panchina hanno rappresentato una preziosa risorsa anche nello scorso campionato.
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